Ritrovato il dipinto trafugato dai nazisti. "Lo volete? Allora dateci 500mila euro"

Denunciati per estorsione i discendenti del soldato che lo portò via da Palazzo Pitti

Adolf Hitler mentre ammira un dipinto sostenuto da due soldati nazisti

Adolf Hitler mentre ammira un dipinto sostenuto da due soldati nazisti

Firenze, 27 novembre 2018 - Sono passati più di 70 anni, ma la ricerca continua. Dopo i Monuments Men del Dopoguerra, sono oggi i carabinieri del nucleo del patrimonio artistico, che cercano di riportare a casa gli enormi tesori trafugati dai nazisti durante l’occupazione del nostro Paese. E se pur con grande fatica, le buone notizie continuano ad arrivare. L’ultima è giunta di recente proprio dalla Germania, dove in seguito a una complessa e lunghissima indagine è stato individuato un dipinto rubato dalla Galleria Palatina di Palazzo Pitti. Si tratta di una ‘Natura morta’ firmata dal pittore fiammingo Jan van Huysum.

L’opera è una di quelle che risultava portata via durante la ritirata dei tedeschi. E infatti è là che è stata trovata, in casa degli eredi del nazista che aveva trafugato il dipinto. Ma nonostante non vi siano dubbi sull’episodio, anche in base agli archivi della sovrintendenza, del polo museale toscano e degli Uffizi, riavere il quadro non è semplice. Tanto che nei confronti della famiglia tedesca i carabinieri sono stati costretti a inoltrare una denuncia per tentata estorsione. I discendenti del soldato tedesco, infatti, avrebbero fatto sapere di essere disposti a restituire la “Natura Morta” fiamminga solo dietro il corripettivo di un bel po’ di soldi e per la precisione 500 mila euro. Secondo le ricostruzioni del comando di tutela del patrimonio culturale dei carabinieri, il quadro faceva parte di un gruppo di opere d’arte che furono nascoste nei primi anni ‘40 per non essere trovate dai nazisti in una località denominata La Montagnola. Le indagini di archivio avrebbero quindi appurato che il quadro sarebbe poi finito nelle mani di qualche soldato tedesco che lo avrebbe illecitamente trasportato in Germania.

Da 70 anni si erano perse le tracce dell’opera d’arte fiamminga, fino a quando, pochi anni fa è arrivata la proposta di acquisto, tramite un intermediario, all’allora Polo Museale Fiorentino, per un valore oggi attorno al mezzo milione di euro. Ed è allora che ci si accorge che è esattamente una delle opere sparite alla fine della guerra.

Da lì sono partite le indagini, coordinate dalla procura di Firenze, e attraverso un’intensa attività investigativa gli uomini dell’Arma sono riusciti a rintracciare il possessore del dipinto, ricostruendo come lo avesse avuto nelle sue mani. Le ripeture richieste di cooperazione con la Germania su un piano di polizia giudiziaria, seguendo gli accordi internazionali, avrebbero subito una battuta d’arresto. E infatti non è stato per ora possibile procedere al sequestro dell’opera presso gli attuali possessori, e restituirlo alla collezione di Palazzo Pitti.

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