Dieci anni senza Giancarlo Bigazzi, il ricordo di Firenze Viaggio in mezzo secolo di musica e 1500 canzoni

L’omaggio della sua città è stato vero e sentito. Perché Giancarlo Bigazzi (foto) è stato un vanto di Firenze. Le celebrazioni nel decennale della sua scomparsa si sono cloncluse nella sede della Fondazione Zeffirelli, con la famiglia Bigazzi, grazie a Elena Brunelli, in questo anno di appuntamenti che ha toccato un po’ tutta la Toscana e anche altre regioni. Al mattino la commissione musicale ha selezionato una serie di talenti della composizione e del canto che verranno poi proposti in una apposita serata. Nel pomeriggio l’arte di Giancarlo, capace di scrivere più di 1500 canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana, è stata sublimata da un appuntamento in cui il maestro è stato omaggiato in musica da Giovanni Caccamo, Franco Fasano, Cecille, dal suo stretto collaboratore Marco Falagiani, da Valentina Galasso. Un viaggio lungo mezzo secolo, cucito dalla conduzione di Ciro Castaldo con accanto una raggiante e commossa Gianna Bigazzi, felice per l’affetto che ha travolto lei e il ricordo del suo grande marito. E’ intervenuto anche Giovanni Bigazzi che con la GB Music porta avanti l’opera e il ricordo di suo padre. Castaldo ha presentato il suo libro “Giancarlo Bigazzi l’artigiano della canzone” e alcuni brani sono stati letti da Alessandro Cartenì e Maria Vittoria Di Palma. Il giornalista Enrico Salvadori ha parlato del rapporto molto stretto e intimo tra Bigazzi e la Versilia. Finale da brividi con due brani che Giancarlo e Gianna hanno apprezzato: “Io amo” di Fausto Leali e “La cura” di Franco Battiato.

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