Delitto delle Piagge, il superteste contro Di Martino: 'L'ho visto trascinare il sacco'

Delitto delle Piagge, parla il vicino: «Un’altra persona? Non ricordo»

L'imputato David Di Martino con uno dei suoi legali

L'imputato David Di Martino con uno dei suoi legali

Firenze, 2o maggio 2016 - E’ stata forse l’udienza chiave del processo per l’omicidio di Irene Focardi, l’ex commessa 40enne uccisa e infilata in un sacco, ritrovato il 29 marzo dell’anno scorso nella Goricina, alle Piagge, a pochi metri di distanza da casa sua e da casa dell’imputato, Davide Di Martino. A testimoniare c’era infatti Massimo Oliva, il vicino di casa che afferma di aver incontrato Di Martino nelle cantine del palazzone di via Liguria – dove saltuariamente abita anche il testimone – con un sacco nero in mano e poi di averlo successivamente visto mentre trascinava «a strattoni» sul prato sotto il palazzo lo stesso sacco, in direzione del canale dove verrà poi ritrovata Irene.

Oliva però non mette bene a fuoco gli orari, e nemmeno il giorno in cui sarebbe accaduto questo (lo aiuterà successivamente la sua compagna, collocando il fatto tra il 2 e il 9 febbraio, quindi compatibile con la ricostruzione degli inquirenti) e “subisce” le contestazioni dei difensori di Di Martino, gli avvocati Massimo Megli e Cinzia D’Addario. Alla polizia – si presentò il giorno successivo al ritrovamento – disse anche che a un certo punto Di Martino sarebbe stato aiutato da una «seconda persona».

Ieri, Oliva non ha confermato questo, ponendo il fianco ad altri “attacchi” dei difensori, che per l’occasione hanno portato in aula anche sacchi neri come quello in cui è stata ritrovata Irene, senza scarpe, ormai in avanzato stato di decomposizione.

Perché secondo la ricostruzione del pm, Filippo Focardi, e le indagini della squadra mobile, Irene sarebbe morta il 3 febbraio, per le botte e anche le ferite di un’arma da taglio. L’indagine vera e propria però cominciò soltanto alcuni giorni dopo, perché vi fu sempre la speranza che Irene si fosse allontanata volontariamente. Invece sarebbe morta a casa di Di Martino, che, per precedenti episodi di violenza su di lei, stava scontando i domiciliari.

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