Dedicato alla grande street art ‘Split Earth’: quel film su JR

Corti, studi & documentari. Un ‘biopic’ realizzato. da James Crump . sul provocatorio artista

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Arte, cinema, beni comuni. Da sempre dedicato all’analisi, all’approfondimento e alla promozione dei rapporti tra varie forme espressive, la tredicesima edizione del festival "Lo schermo dell’arte", diretta da Silvia Lucchesi, presenta un ampio programma di quaranta film, tra cinema d’essai, documentari e incontri online dal vivo. La rassegna si concluderà il 14 novembre, proseguendo fino al 22 in streaming sulla piattaforma on demand "Più Compagnia", in collaborazione con Mymovies.it.

Cinque le anteprime nazionali previste per la giornata di oggi: si tratta di due documentari, "JR" diretto da Serge July e Daniel Ablin e dedicato al grande street art internazionale JR autore di gallerie fotografiche che incolla ingigantite sui muri di tutto il mondo, e "Split Earth: Who is Jordan Wolfson", un biopic realizzato da James Crump sul controverso e provocatorio artista Jordan Wolfson, impegnato da anni contro il razzismo, l’antisemitismo e la violenza di genere. Si prosegue con "Sandlines", un viaggio affascinante compiuto dall’artista belga Francis Alys in un piccolo villaggio della provincia di Nineveh, in Iraq, in mezzo ad un gruppo di bambini che continuano a giocare tra loro, inconsapevoli del dramma della guerra che ha sconvolto il loro paese; e poi il tedesco Rudolf Herzc, che a distanza di anni dalla scomparsa avvenuta nel 2005 ripropone una lunga intervista allo svizzero Harald Szeemann, il curatore di mostre che partecipò con lui al progetto "Lenin on tour", un viaggio a bordo in tir che trasportava un gigantesco mezzo busto di Lenin. Infine "Recording Art", una collaborazione a quattro mani tra il brasiliano Bruno Moreschi e il ricercatore in media digitali Gabriel Pereira, che hanno chiesto a sette sistemi di intelligenza artificiale, solitamente impiegati per il riconoscimento di immagini commerciali, di reinterpretare i capolavori della collezione conservata al Van Abbemuseum di Eindhoven.

Giulio Aronica

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