Confagricoltura Toscana chiede lo stop ai dazi

Il presidente Neri: “Così l'agricoltura rischia l'estinzione”

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Firenze, 4 ottobre 2019 - “La speranza è che Ue e Usa si siedano a un tavolo e raggiungano subito la pace perché anche in una guerra commerciale così come nelle guerre vere le vittime saranno famiglie e imprese e tante se ne conteranno in Toscana”. E' il commento di Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana, alla guerra dei dazi che si sta scatenando fra Usa e Ue, dopo aver visto la prima lista di prodotti europei e italiani su cui scatterà un aumento del 25% sul mercato statunitense. L'export agroalimentare toscano nel 2018 verso gli stati uniti è stato pari ad oltre 663 milioni di euro, in calo del 3,3% rispetto al 2017. Gli Stati Uniti sono il primo mercato di sbocco (il totale export verso tutto il mondo è 2,2 miliardi) Nel primo semestre 2019 export agroalimentare toscano verso usa oltre 317 milioni di euro, in linea con il 2018. L'agroalimentare rappresenta il 5% del totale export regionale. Oltre al valore assoluto c'è il peso in termini di immagine nel mondo: alcuni prodotti agroalimentari sono sovrabrand rispetto al made in Tuscany e quindi sono straordinari ambasciatori della toscana nel mondo, un potenziale di immagine delle cui ricadute beneficiano anche tutti gli altri settori produttivi nel posizionamento sui mercati internazionali. “Già ora le nostre aziende agricole – spiega Neri - vivono una fase molto difficile strette da una parte dalla crisi dei consumi interni delle famiglie italiane e dalla pressione sempre più insopportabile delle grande distribuzione che costantemente abbassa i prezzi riducendo i ricavi. Se a questa situazione negativa fosse aggiunto anche un blocco diretto o indiretto all'export, allora sarebbe un disastro probabilmente irrecuperabile. Molte aziende toscane infatti, sarebbero spinte a chiudere e a non riaprire mai più, con gravi ripercussioni non solo sul tessuto economico e sociale della nostra regione, ma anche sulla sua tenuta ambientale, perché le terre abbandonate e non curate sono altrettante aree a rischio per tutta la comunità”. “La politica dovrebbe occuparsi subito di questa emergenza – incalza Neri - e quindi da una parte far capire alla Ue che la trattativa con gli Usa per bloccare sul nascere lo scontro commerciale va fatta e va portata a buon fine. Dall'altra servono, sia a livello nazionale che regionale, misure di sostegno agli agricoltori e agli allevatori proprio per prevenire situazioni che una volta innescate non sono più recuperabili”. “Lascia allibiti – conclude Neri - il fatto che per una guerra tra colossi dei cieli, Airbus e Boeing, finiscano nella black list i prodotti di aziende spesso piccole e piccolissime, a conduzione prevalentemente familiare. In una lotta tra giganti resta schiacciato quel tessuto di imprese che rappresenta l'ossatura dell'economia italiana: ci affidiamo alle parole del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha dichiarato che il Governo farà di tutto per limitare i danni e ottenere misure compensative all'interno dell'Unione Europea". Ilaria Biancalani  

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