Dalla graticola alla gioia della rinascita

Duccio Moschella

E quindi uscimmo a riveder le stelle. Se per l’Alighieri il verso significava essere tornati dall’Inferno nel mondo dei vivi, per un rione intero poter celebrare domani San Lorenzo, dopo due anni di pandemia, l’effetto è lo stesso. Tanto più che la notte, con la sua attesa pioggia di stelle, ha un valore simbolico in più. E così, celebrata in mattinata la memoria del santo con l’omaggio dei ceri e la solenne liturgia presieduta dal cardinale arcivescovo Giuseppe Betori, la sera sarà come tradizione comanda: due tonnellate di cocomero offerte a tutti dal mercato centrale e pasta al sugo da gustare fino a sazietà. Magari senza accalcarsi, perché ce n’è per tutti e perché non si sa mai, ma senza mascherina.

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