Dagli scavi spunta uno scheletro

Il ritrovamento di una sepoltura potrebbe risalire all’XI secolo e costituirebbe la traccia più antica del sito

Migration

di Andrea Settefonti

Nell’area adiacente alla Pieve di San Pietro in Bossolo a Tavanelle è stata ritrovata una sepoltura che potrebbe essere una delle tracce di ’vita’ più antiche del sito. Il rinvenimento di uno scheletro arriva nel terzo anno della campagna di scavi, promossa e finanziata dal Comune di Barberino Tavarnelle, ottenuta in concessione dal Ministero per i Beni Culturali. "Fra i dati più interessanti di questa campagna di ritrovamenti – dichiara l’archeologa Chiara Marcotulli – che provengono dagli strati più profondi, possiamo considerare il ritrovamento di una sepoltura, non ancora messa completamente in luce, e di alcuni frammenti di ceramica di epoca almeno tardo antica, insieme a laterizi dello stesso periodo, che si trovano in livelli di crollo o riempimento".

"La sepoltura dimostra di essere, stratigraficamente, precedente ad alcuni dei setti murari messi in luce già dai primi anni. E potrebbe, quindi, essere fra le tracce più antiche di questo sito".

Nei tre anni di scavi sono emerse varie tecniche murarie che testimoniano fasi di vita (e molto probabilmente epoche costruttive) diverse. Ancora non è possibile chiarire se queste siano riferibili ai due castelli citati dalle fonti scritte, XI e XIII secolo, in relazione alla Pieve di San Pietro in Bossolo o, addirittura, a edifici di epoca più antica. I dati attualmente a disposizione degli archeologi della Società Cooperativa Laboratori Archeologici San Gallo di Firenze dimostrano le potenzialità del sito di San Pietro in Bossolo quale fonte di conoscenza delle dinamiche insediative del territorio nel periodo dall’epoca romana al Medioevo.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro