Da Vinci, gli studenti tornano in presenza

Da lunedì tutti in classe dopo la chiusura precauzionale dell’istituto di via Garibaldi. Troveranno spazio in altre strutture. Ecco come

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Da lunedì tutti gli studenti della media Da Vinci di Figline torneranno sui banchi in presenza. Non nel loro edificio scolastico di via Garibaldi, ancora chiuso invia precauzionale dopo una nota inviata dal settore sismica della Regione al Comune nel pomeriggio del 4 maggio. Dal 6 mattina i ragazzi sono in didattica a distanza, ma è durata poco, per fortuna.

Gli 83 di terza, coloro che hanno più necessità di avere un contatto col docente e gli altri compagni in vista degli esami, hanno trovato ospitalità già da martedì scorso nei locali del centro pastorale di Matassino. Il viaggio dalla loro scuola a lì viene garantito, per chi ne ha bisogno, da una navetta comunale. Gli altri 170 alunni delle prime e delle seconde invece devono avere pazienza a casa per la sola giornata di oggi, dopo una settimana intera di Dad: da lunedì saranno ospitati nell’oratorio dei Salesiani che si trova in via Roma, a pochi passi proprio dal plesso della Da Vinci, quindi senza necessita di grandi spostamenti. Stamani ci sarà il sopralluogo di assessori, Comune e dirigente scolastico, ma solo per dare il via ufficiale all’inizio delle lezioni a partire dalla prima campanella di lunedì prossimo.

La soluzione in tempi record "è una risposta ai bisogni dei nostri ragazzi, costretti troppo a lungo, già a causa della pandemia alla didattica a distanza con tutti gli effetti che ben conosciamo dal punto di vista sociale e psicologico" sottolinea l’assessore alla scuola Francesca Farini. Il lavoro degli uffici comunali e la disponibilità di centro pastorale e Salesiani ha permesso poi di trovare la soluzione adatta per far tornare in presenza tutti. Intanto ieri mattina sono partite le verifiche tecniche, con saggi e prove di carico partite per constatare nella pratica se quei modelli teorici inviati dal Comune alla Regione che hanno portato alla valutazione di vulnerabilità sismica e dunque chiusura del plesso, sono un rischio concreto oppure no. La decisione regionale infatti è stata presa in base a verifiche tecniche depositate dalla stessa amministrazione comunale qualche settimana fa proprio in vista di un adeguamento antisismico da 2,5 milioni di euro, di cui 1,3 finanziati da fondi Pnrr, con previsione di cantiere nei prossimi anni.

"Con le prove tecniche e strumentali che abbiamo già avviato – dice il vicesindaco con delega ai lavori pubblici Enrico Buoncompagni - definiremo un quadro completo sullo stato della struttura e sugli eventuali interventi di messa in sicurezza necessari per la riapertura".

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