"Da reintegrare al lavoro la psicologa sospesa dall’Ordine perché non vaccinata contro il Covid"

La psicologa sospesa dall’ordine professionale perché non in regola con i vaccini anti Covid doveva ritornare al lavoro. Il giudice fiorentino Susanna Zanda ha ribadito la decisione già adottata a luglio con un provvedimento d’urgenza. La professionista, scrive nell’ordinanza, è stata "discriminata per le sue opinioni, per l’esercizio della sua libertà di scelta in campo medico. I trattamenti vaccinali imposti dalle leggi italiane sono sperimentali e non se ne conoscono gli effetti, perché sono stati autorizzati in base al regolamento europeo 5072006 ossia in forma condizionata, senza adeguati e completi studi di efficacia e sicurezza, e non sono stati testati per la prevenzione del virus ma solo della malattia". Per questo "c’è il pericolo segnalato da ricercatori universitari indipendenti di vari stati di un’alterazione dei codici della vita, vietata dalle norme internazionali e che potrebbe esporre stabilmente il vaccinato all’incapacità di dare una risposta immunitaria efficace non solo per il Covid 19". Il rifiuto della professionista a sottoporsi alla profilassi "è dunque motivato". Per il tribunale "nessun cittadino europeo può essere costretto a trattamenti farmacologici sperimentali, specie quando, come in questo caso, esistevano evidenze scientifiche sull’efficacia degli antinfiammatori sin dalle prime fasi della malattia".

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