Da ragazzo monello a bambino vero Pinocchio, il teatro in carcere

Si conclude all’Istituto Penale per Minorenni Meucci la quarta edizione del festival "Spiragli -Teatri dietro le quinte"

Una festa in carcere. Si conclude all’interno dell’Istituto Penale per Minorenni Meucci di Firenze la quarta edizione del festival "Spiragli - Teatri dietro le quinte", l’iniziativa a cura della compagnia teatrale Interazioni Elementari diretta da Claudio Suzzi. La rassegna, che ha coinvolto tutti i quartieri della città in un percorso di conoscenza delle marginalità sociali attraverso cultura e spettacoli, presenta a partire dalle 18 - con replica alle 20, ingresso solo su prenotazione - il primo studio di "Pinocchio nel ventre del pescecane", un’opera tratta dal celebre romanzo di Collodi interpretata in qualità di attori da sette giovani detenuti, protagonisti del laboratorio permanente di teatro in carcere dal titolo "L’accademia degli stupori". "E’ il sesto spettacolo che realizziamo con i detenuti dal 2017, ma il primo aperto all’esterno dopo la pandemia - spiega il direttore artistico Claudio Suzzi - Cambiamento, identità e trasformazione sono i temi che stiamo portando avanti con la compagnia e mettere in scena un testo iconico come Pinocchio con detenuti minorenni è senza dubbio un’ esperienza da non perdere". La rappresentazione sarà un momento speciale di confronto tra i ragazzi e il personaggio di Pinocchio, archetipo del percorso di maturazione fisica e morale da ragazzo ‘monello’ a ‘bambino vero’.

Giulio Aronica

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