Da giovedì vaccini ai 120mila superfragili Il virus corre, terapie intensive al 30%

Nell’ultima settimana casi in aumento del 40%. Altre aree a rischio zona rossa. Preoccupa il tasso di occupazione dei letti in area critica

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di Ilaria Ulivelli

Si parte con la vaccinazione dei superfragili. Entro questa settimana. Il giorno indicato dovrebbe essere giovedì. Un imperativo farlo e farlo presto. Perché la diffusione del virus continua a crescere, non ancora a ritmo esponenziale. Speriamo di non arrivarci con l’istituzione di zone rosse nelle aree più a rischio. Ma intanto la curva si è piegata un po’ di più verso l’alto, in Toscana: la risalita era cominciata già a metà gennaio senza mai essersi neppure avvicinata allo zero. Per rallentare la corsa del virus, chiusure a parte, è necessario vaccinare. Purtroppo ancora non si può partire con la campagna a tappeto perché non ci sono abbastanza farmaci a disposizione.

Ma il governatore toscano Eugenio Giani è stato chiaro: "Entro la settimana vogliamo cominciare a mettere in sicurezza i superfragili, le circa 120mila persone che nella nostra regione sono più esposte ai peggiori rischi dell’infezione", spiega. Il farmaco utilizzato: Moderna. Stando al cronoprogramma della struttura commissariale nazionale per l’emergenza oggi in Toscana dovrebbe arrivare una fornitura da 17.700 dosi. Poi entro il mese ne dovrebbero consegnare altre 59.600.

Il sistema sarà articolato, ma a chiamata: saranno le Asl probabilmente a dover contattare i cittadini. Poi per la somministrazione ci sono pazienti allettati che saranno raggiunti a domicilio, altri che si sottopongono a cure ospedaliere e in quell’occasione saranno vaccinati, altri ancora che avranno un appuntamento negli hub e nei centri vaccinali allestiti.

Stamattina nella riunione dei vertici regionali con i direttori generali delle Asl saranno definite le modalità più nello specifico. Importante proteggere i fragili e gli anziani. Ai medici di famiglia questa settimana arriveranno 30mila dosi per gli over 80.

Bisogna fare in fretta perché il virus corre. Dalla settimana fra il 18 e il 24 gennaio, i nuovi casi sono più che raddoppiati: erano 3.007. Mentre i nuovi positivi registrati in Toscana nella settimana che si è chiusa ieri sono stati 7.414 contro i 5.446 della settimana precedente, con un incremento del 36%, tre punti in più rispetto alla crescita a livello nazionale che è stata del 33%. Il tasso di positivi su 100mila abitanti aumenta in tutte le province, complessivamente in Toscana raggiunge quota 198,79, a livello nazionale è 192,38, mentre la scorsa settimana nella nostra regione si fermava a 146,02.

Pistoia e Siena, da sabato in zona rossa fino a domenica, aumentano ancora, passando rispettivamente da 245,49 a 338,49 e da 217,82 a 238,78. Ma ora l’attenzione si sposta su Arezzo dove dove l’incremento, soprattutto in alcuni comuni della Valdichiana, è esponenziale: l’incidenza di positivi è salita in una settimana da 136,62 casi per 100mila abitanti a 233,18: clamorosi i dati di Marciano della Chiana (1.138) e Lucignano (790). Preoccupa la circolazione della variante brasiliana.

Sotto stretto monitoraggio i dati del distretto dell’Empolese Valdelsa che incide maggiormente nella crescita del tasso della provincia di Firenze a 179,47 mentre la scorsa settimana era 133,59. A Firenze città il numero dei nuovi casi registrati in una settimana è passato da 330 a 477: un aumento del 45%.

Lo scenario non è dei migliori, Preoccupa in particolare l’occupazione dei letti in terapia intensiva che ha quasi raggiunto il 30%, soglia considerata critica. Tra i dati che allarmano la Toscana anche la percentuale di positività, per le prime diagnosi, cresciuta al 10,1% dall’8,1% della settimana precedente. Oltre questa soglia si rischia di perdere la capacità di tracciamento.

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