Non esiste una data per la ripartenza dell’economia del Paese soffocata dal Covid 19 e il piatto piange per tutti. Per chi ha perso il lavoro, per chi non sa se riuscirà a riprendere la sua attività ad oggi chiusa per decreto, ma anche per i Comuni che vedono spalancarsi voragini nei loro bilanci.
Ieri Palazzo Vecchio ha fatto il punto sui suoi conti proprio mentre i fiorentini in maggiori difficoltà tentavano di inoltrare on line la richiesta per i primi buoni spesa distribuiti dal governo. La piattaforna on line doveva partire alle 9 di ieri mattina, ma per una serie di problemi tecnici è decollata solo alle 14,30 e almeno per i primi venti minuti ha funzionato al rallentatore. Poi le cose si sono assestate e al giro di boa delle due ore c’erano già settecento domande online. Alle 21 sono salite a 1670 (di cui 900 senza identità elettronica e 570 utilizzando i codici Spid della carta d’idenità o della tessera sanitaria). La prima domanda andata a buon fine è stata registrata alle 14.37. Poi, spiegano dal Comune, sono scattati gli interventi dei tecnici per "gestire l’afflusso consistente di domande in parallelo" e le cose sono migliorate. La piattaforma on line è aperta h24 – ricorda l’assessore al welfare Andrea Vannucci – e da domani pomeriggio , con un giorno di ritardo a causa di problemi nella consegna dei buoni spesa da parte dell’azienda produttrice, saranno dati i primi appuntamenti. Nei quartieri per chi si è registrato con credenziali eletroniche, presso i servizi sociali per tutti gli altri.
Ma ieri, con tutte le commissioni consiliari riunite in via telematica, anche l’assessore al bilancio Federico Gianassi ha fatto i conti del Comune. "La situazione è difficile, immaginiamo un danno per il bilancio che si assesta tra 131 e 150 milioni". Circa 20 milioni in più di quanto già ipotizzato dal sindaco Nardella solo una settimana fa. "Cifre – avverte Gianassi – tutte da verificare, perché tante sono le variabili oggi indecifrabili. La cassa comunale, oggi arriva a 120 milioni grazie alle ultime risorse del fondo di solidarietà anticipato dal governo".
"Stiamo lavorando – aggiunge – per rinviare tutti i tributi comunali (Tari, Cosap e imposta di soggiorno) al 30 giugno, compreso il versamento della tassa di soggiorno. Certo è solo un rinvio. Non risolverà i problemi futuri, ma ci da ulteriore tempo per lavorare". L’attesa è per il promesso intervento dello Stato. "In più – aggiunge l’assessore – per il periodo nazionale di chiusura per dehors, tavolini, ambulanti e imprese che hanno cantieri fermi per legge, abbiamo sospeso la Cosap".
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