Cultura in lutto per il regista Di Bari "E’ stato un maestro"

Aveva solo 60 anni e lascia un gran vuoto, dal teatro alla musica. Il cordoglio di Nardella: "Un protagonista della vita cittadina"

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di Roberto Davide Papini

Dietro al sorriso e alla sua ironia da fiorentino sempre pronto alla battuta, c’era un uomo di grande cultura e umanità, capace di spaziare dal teatro alla musica, dalla politica allo sport. La scomparsa di Andrea Di Bari, regista e autore teatrale e di documentari, organizzatore di eventi culturali lascia un grande vuoto nella cultura fiorentina e non solo. Di Bari si è spento a 60 anni, nel pomeriggio dell’8 agosto, dopo una malattia affrontata con coraggio. Lascia la moglie Anna e i figli Giuliana e Federico.

"Perdiamo un importante protagonista della vita cittadina - sottolinea in una nota il sindaco di Firenze Dario Nardella - Andrea di Bari era vicino e attento al dibattito culturale di Firenze e ha dimostrato sempre grandi capacità di analisi critica e di passione civica. Ne sentiremo la mancanza". Un cordoglio che attraversa vari settori della città, a partire, appunto, dal mondo della cultura. "La perdita di Andrea Di Bari ci fa sentire l’umana contingenza ma anche la forza di un uomo ed un artista in grado di mettersi in gioco fino all’ultimo per dare un contributo alla comunità e alla voglia di migliorare il panorama culturale e non solo", dicono Cristina Scaletti e Patrizia Coletta, presidente e direttore della Fondazione Toscana Spettacolo. Tanto per avere un’idea, nello sconfinato curriculum della sua vita professionale si parte dalla Bottega Teatrale di Firenze, diretta da Vittorio Gassman e poi l’esperienza di allievo-assistente di Eduardo De Filippo alla Scuola di drammaturgia. Quindi, collaborazioni con Albertazzi, Spadoni e tanti altri. Durante gli anni della formazione interpreta ruoli cinematografici ne La Notte di San Lorenzo dei fratelli Taviani (1982), Modì di F.Brogi Taviani (1988), Maggio Musicale di Ugo Gregoretti (1989), Maux Croisés di Claude Chabrol (1989) Gli Angeli del potere di Albertazzi (1989). E poi, tra le tante cose, la fondazione (con Andrès Morte e Maurizia Settembri) di Fabbrica Europa, il festival organizzato alla ex Stazione Leopolda. Ma sono solo alcune delle tante esperienze professionali.

"E’ stato per molti un maestro, un riferimento e uno stimolo. Sempre alimentato dalla voglia di apportare riflessioni di senso e contenuto alle tematiche sociali ed alla lotta per i diritti civili. Un uomo e artista libero, innamorato della cultura e di Firenze" sottolineano Scaletti e Coletta. "Con il direttore del Museo 900 Sergio Risaliti - annuncia Nardella - abbiamo deciso di onorare la sua memoria nelle prossime settimane con alcune iniziative". I funerali si terranno stamani alle 10.30 alla chiesa di San Giuseppe, in via San Giuseppe.

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