Covid senza fine. Ora i ricoveri tornano a risalire

L’appello dell’assessore Bezzini: "Se il virus si stabilizza su questi numeri, necessario uno stanziamento ad hoc per far quadrare i conti"

L’assessore al diritto alla salute della Regione Toscana Simone Bezzini

L’assessore al diritto alla salute della Regione Toscana Simone Bezzini

Firenze, 21 marzo 2022 - Torna a crescere il numero dei ricoveri di pazienti positivi al nuovo coronavirus in Toscana: ieri erano 741, la domenica precedente 667. Con un incremento percentuale dell’11%. Nonostante le due varianti Omicron, che ormai rappresentano la totalità dei casi, abbiano un potenziale patogeno che scatena forme di malattia molto meno aggressive rispetto alle varianti precedenti (anche grazie all’ampia porzione di popolazione coperta da vaccinazione), la loro facilità di diffusione fa crescere rapidamente il numero dei nuovi positivi e di conseguenza anche la pressione sugli ospedali.

Quando il virus è largamente presente nella popolazione, più facilmente incontra soggetti suscettibili, tra fragili e non vaccinati che possono andare incontro a forme di malattia maggiormente aggressive. Sebbene continui a diminuire l’impegno di posti letto nelle terapie intensive (ieri 29, la domenica prima 39).

Il problema dell’aumento dei positivi, della crescita dei ricoveri, di un virus che ormai è stabilmente presente nella nostra popolazione, in un momento in cui si sta smobilitando l’assetto dell’emergenza e del contenimento del contagio, impone la necessità di finanziamenti strutturali ad hoc nel capitolo delle spese sanitarie. Di questo parla l’assessore regionale alla salute Simone Bezzini. "La tendenza del virus a diventare endemico e a stabilizzarsi su numeri alti di contagio impone l’impegno di finanziamenti extra – dice Bezzini – Se ci fosse una stabilizzazione con questo numero di ricoveri dobbiamo essere consapevoli che assorbe risorse ingentissime". In buona sostanza sarebbe necessario un finanziamento dedicato e strutturale senza il quale sarebbe difficile far quadrare la spesa sanitaria, in quanto si tratta di costi aggiuntivi pesanti.

Senza contare che quando aumenta il numero dei ricoveri si è costretti a concentrare il personale nei reparti Covid e a dimagrire la risposta sanitaria per tutte le altre patologie. Se il numero dei ricoveri dovesse continuare a crescere rispetto a ora, ne risentirà lo smaltimento delle liste d’attesa, sebbene anche nei mesi più complicati della pandemia la Toscana sia riuscita meglio di altre regioni a garantire volumi elevati di prestazioni.

"Dev’essere definito uno standard: servono risorse per i posti letto occupati e per le vaccinazioni", spiega Bezzini. Lo scorso anno la Toscana ha speso tra i 500 e i 600mila euro. "Se dovesse esserci la necessità di fare anche la quarta dose a una fascia di popolazione più anziana anche quest’anno non andremo lontano da quella cifra".

Nella settimana che si è chiusa ieri i nuovi casi positivi sono stati 34.830, con un incremento del 42% rispetto alla precedente, dato che fa salire il tasso d’incidenza settimanale su 100mila abitanti da 657 a 934. Sale ancora la percentuale di positivi sui tamponi di prima diagnosi effettuati al 61,2%: era al 56,1%.

Riguardo alla stratificazione del contagio per fasce di età si evidenziano novità ai poli anagrafici. Per la prima volta da metà gennaio l’incidenza nei più piccoli (0-4 anni) scende collocandosi sia pur di poco al di sotto del loro peso demografico (3,4% su 3,5%) mentre compiono il percorso opposto i più anziani (over 90) che erano stati maggiormente risparmiati.