di Manuela Plastina
Vicecampionessa agli europei giovanili di Triathlon, medaglia d’oro al campionato italiano, proprio ieri vincitrice della Coppa Italia a Imola e il 6 e 7 novembre si giocherà il mondiale di Duathlon ad Aviles. La carriera sportiva di Rachele Laschi è una grande corsa verso il successo: a soli 17 anni la ragazza di Calenzano è una stella del triathlon, uno sport tanto faticoso quanto entusiasmante per questa giovane studentessa del liceo linguistico Calamandrei a Sesto Fiorentino. La passione sportiva è nata in vasca. "Per anni ho praticato nuoto. Ma a un certo punto non mi bastava più. Dato che correvo già con mio padre, ho provato col triathlon". I primi allenamenti nella disciplina che riunisce tre sport, ossia nuoto, ciclismo e corsa, sono stati a Livorno nel 2016. Ora Rachele gareggia per il Cus Pro Patria di Milano, seguita dall’allenatore spagnolo Eduardo Espuna. Ed è diventato un impegno davvero importante: "Mi alleno 4-5 ore al giorno. Viaggio molto, prima in Italia, ora anche all’estero. Recentemente sono stata in Austria, Turchia, Romania". Nonostante i duri allenamenti e le trasferte, Rachele è anche un’ottima studentessa. "Merito della mia scuola, che mi ha concesso un programma da studente-atleta con interrogazioni programmate e compiti specifici per rimanere al passo. Devo tanto ai miei professori e ai compagni che mi supportano e fanno sempre il tifo per me". Non è facile per una giovane di 17 anni dedicarsi così tanto allo sport: "Non ho il tempo per uscire coi coetanei. I miei amici sono coloro con cui condivido la passione sportiva. Non siamo tanti a praticare questo sport: via via che cresciamo, c’è una selezione naturale, perché la fatica è molta, conciliarla con lo studio e con la vita privata è complicato". Ma Rachele non molla e sogna di entrare in polizia, carabinieri o esercito per poter continuare a praticare sport come professione. E sogna le olimpiadi. Ora si riparte direzione Spagna per i mondiali di Duathlon, ossia bici e corsa, accompagnata come sempre da mamma Federica e babbo Rudi. "Senza il loro supporto tutto questo non sarebbe possibile – sottolinea Rachele -. Mi seguono negli allenamenti, nelle gare: la loro presenza è fondamentale per farcela". E lei ce la vuole fare con tutte le sue forze.
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