Covid. Vaccini, via fra un mese con 250mila dosi

Serviranno per immunizzare 124mila toscani. Contemporaneamente partirà la campagna di screening con tampone fra i giovani

Vaccinazioni Covid

Vaccinazioni Covid

Firenze, 14 dicembre 2020 -  Con una polemica aperta sul mancato passaggio in arancione e i dati in costante miglioramento, la Toscana sta mettendo a punto i dettagli del piano vaccinale che partirà fra un mese. A metà gennaio, dopo un simbolico vaccino day che darà il via alla vaccinazione in tutta Europa. Il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri ha corretto il tiro, accogliendo la richiesta Toscana di 248mila dosi per immunizzare, nella prima fase, 124mila persone.  

Oltre alla popolazione target individuata fra ospiti (circa 13mila) e operatori (circa 8.000) delle Rsa, operatori sanitari del sistema pubblico (circa 50mila), quelli della sanità privata (circa 2mila) e quelli del sistema 118 (compresi i volontari), si aggiungono tutte le persone che frequentano quotidianamente gli ambienti ospedalieri (come il personale delle pulizie e delle mense, gli addetti alla manutenzione). L’obiettivo è vaccinare tutti con la prima dose entro una settimana di tempo. Per arrivare tra la prima e la seconda settimana di febbraio con la seconda dose che a metà febbraio dovrebbe garantire l’immunizzazione del 94-95% delle persone sottoposte a vaccino Pfizer, almeno in base a quanto finora sappiamo sull’efficacia. Successivamente partirà la vaccinazione sul resto della popolazione, in base alle priorità individuate, anche con il vaccino di Moderna.  

Dalla prossima settimana le aziende sanitarie e ospedaliero universitarie daranno il via a un sondaggio conoscitivo delle intenzioni del personale: il commissario Arcuri per non sprecare neppure una dose di vaccino aveva chiesto che venisse compilato un elenco nominale dei candidati al vaccino. Ma visto l’effetto collaterale ottenuto in Emilia Romagna dove si è scatenata una battaglia sulla privacy, la Toscana è orientata a chiedere quali saranno le altre categorie in ordine di priorità per procedere in caso di rinuncia. Nella situazione attuale, senza che ancora l’Ema si sia pronunciata sull’autorizzazione (lo farà il 29 dicembre) anche nel mondo sanitario potrebbero esserci titubanze. Mentre la criticità nelle Rsa sono legate al consenso informato: per molti ospiti con fragilità cognitive dovranno firmarlo amministratori di sostegno.  

Contemporaneamente alla vaccinazione, la Toscana farà partire una campagna di screening con tamponi antigenici rapidi per osservare l’andamento dell’epidemia tra i giovani di età compresa tra i 14 e i 19 anni. Proprio in quella fascia di età, infatti, si è avuto il maggior numero di contagiati (quasi nella totalità asintomatici) nella prima fase di questa seconda ondata epidemica, che ha raggiunto il suo picco a fine ottobre per iniziare subito una forte diminuzione ai primi di novembre, in seguito all’introduzione della didattica a distanza (il 24 ottobre), all’interruzione delle attività extra scolastiche e sportive e alla contestuale chiusura dei locali serali, mentre i trend delle altre fasce di età hanno continuato lentamente a salire, fino alla diminuzione osservata dell’ultima settimana.  

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