Terza dose, tocca ai medici di famiglia. Sieri in ambulatorio e telefonate agli indecisi

Scatta il piano per la nuova fase di somministrazione dei vaccini che saranno Pfizer e Moderna per tutti. Gli hub verso la dismissione

Una ragazza riceve la sua dose di vaccino

Una ragazza riceve la sua dose di vaccino

Firenze, 9 settembre 2021 - Anche la Asl Toscana Centro scalda i motori in vista della terza dose di vaccino anti-Covid. E i medici di famiglia si preparano a scendere in campo. Dopo l’annuncio del ministro della Salute Roberto Speranza, le varie aziende sanitarie, insieme alla Regione, si stanno già organizzando. Fra le iniziative in arrivo c’è anche la firma di un nuovo accordo con i medici di famiglia, che potrebbero essere protagonisti sia per le terze dosi che per recuperare gli indecisi, provando a contattarli personalmente.

 «Siamo a disposizione come sempre – spiega Alessio Nastruzzi, segretario regionale Fimmg, la federazione dei medici di famiglia – e a breve metteremo nero su bianco i dettagli in un accordo con la Regione". Intanto le indicazioni nazionali evidenziano che fra settembre e ottobre si potrebbe partire con le terze dosi ai pazienti oncologici, gli immunodepressi, chi ha subito trapianti di organi e chi è in dialisi. Poi, entro fine anno, dovrebbe toccare ad altre tipologie di fragili, a partire dagli anziani ultra 80enni e dagli ospiti della Rsa. Terzo step, il mondo della sanità. Ma dove e come verranno somministrate?

«Prima di tutto va chiarito che, in base alle indicazioni attuali, la terza dose sarà solo Pfizer o Moderna – spiega Renzo Berti, direttore del Dipartimento Prevenzione della Ausl Toscana Centro – anche per chi ha fatto un altro vaccino. Oltretutto, recenti studi dimostrano che la vaccinazione eterologa riduce i piccoli effetti collaterali che si sono a volte registrati con la seconda dose, come la febbre o il mal di testa. Relativamente all’organizzazione, il concetto di "fragilità" è diverso rispetto al passato e include un numero minore di cittadini: in base alle indicazioni attuali del ministero, nella Ausl Toscana Centro si parlerà, in una prima fase, di 13mila persone contro le 63mila del passato. Non saranno quindi necessari gli hub ma si potranno utilizzare gli ambulatori e i medici di famiglia, che torneranno in campo soprattutto per gli anziani".

Intanto, la Ausl ha già elaborato un piano di smantellamento dei centri vaccinali, anche tenendo conto delle necessità dei Comuni che, in diversi casi, reclamano le strutture. "Dal 30 settembre chiuderemo Calenzano, Pontassieve, Dicomano, Fucecchio, Certaldo e Montecatini – spiega Berti – mentre altri termineranno l’attività il 31 ottobre e un’ulteriore riduzione avverrà il 30 novembre. Al momento procediamo a una media di 8.200 vaccini al giorno nella Toscano Centro, contro i 10mila di agosto, i 12.400 di luglio e gli 11.100 di giugno. Avendo somministrato 1.200.000 prime dosi e 930mila seconde dosi, andando avanti a questo ritmo, a ottobre dovremmo aver vaccinato il 90% della popolazione". Chiaramente molto dipenderà anche dalla risposta dei cittadini: in caso di estensione dell’uso del green pass la vaccinazione potrebbe procedere più velocemente e forse raggiungere anche chi al momento non vuole farla. In base ai trend si potrebbe quindi decidere di chiudere prima gli hub o, al contrario, di lasciarli aperti più a lungo.