In India per adottare la figlia, prendono il covid: "Mio marito è grave, dramma infinito"

Campi Bisenzio, la storia della coppia che è poi riuscita a rientrare da Nuova Delhi. Ma i problemi non sono finiti

Simonetta Filippini con la figlia (Fotocronache Germogli)

Simonetta Filippini con la figlia (Fotocronache Germogli)

Campi Bisenzio (Firenze), 25 maggio 2021 - «Enzo è molto grave e spero l’ospedale autorizzi l’utilizzo del plasma iperimmune. So che non è una terapia prevista nel protocollo sanitario per i malati di Covid ma vorrei provare. Enzo si è indebolito troppo e temo per la sua vita»: è l’appello ai sanitari del reparto di terapia subintensiva di Careggi di Simonetta Filippini, 45 anni, per il marito Enzo Galli, 42 anni, ricoverato per Covid dall’8 maggio e peggiorato negli ultimi giorni.

La famiglia Galli abita a Campi Bisenzio ed è stata protagonista di un viaggio in India che ha avuto un risvolto drammatico: partiti con una associazione internazionale per adottare una bambina, sono rimasti bloccati per la positività di Simonetta il 28 aprile e solo dopo una pressante campagna di stampa e l’attivazione di una raccolta fondi lampo organizzata dall’avvocato Elena Rondelli di Prato (grazie al contributo e al prestito di parenti, amici, parrocchie e cittadini di tante zone d’Italia e dell’estero) è stato possibile pagare un volo sanitario privato per riportarli in Italia. 

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Era la sera dell’8 maggio quando l’aereo di «Volitalia» atterrò a Pisa: Simonetta fu trasferita a malattie infettive al policlinico di Careggi, la piccola Mariam di 2 anni al Meyer ed Enzo in subintensiva. Enzo aveva contratto il Covid come Simonetta ma per la paura che il suo ricovero a New Delhi comportasse il ritorno di Mariam in orfanotrofio ha resistito il più possibile e sottovalutato i sintomi: «Il dottor Filippo Pieralli – aggiunge Simonetta - è d’accordo nel tentare l’utilizzo del plasma iperimmune e confido che l’azienda ospedaliera faccia quanto prima la richiesta per attuare questa cura. Ho chiamato l’ospedale di Pavia e sarebbe disponibile a fornire questo plasma, so che è già stato utilizzato negli ospedali di Pistoia e Prato». 

L’equipe del dottor Pieralli, direttore della medicina interna ad alta complessità, sta cercando di «sbloccare» i polmoni di Enzo affinché riprenda in modo autonomo la respirazione ma il quadro clinico è molto critico e delicato. Sin dal ricovero in ospedale Enzo ha avuto necessità dell’ossigeno e di alimentazione con sondino quindi il fisico si è indebolito.

«Ringrazio – conclude Simonetta – i medici e gli infermieri che si stanno prendendo cura di Enzo e di tutti i malati di Covid. Confido in loro e prego che possa tornare a casa». Simonetta e Mariam sono ancora entrambe positive al Covid ma possono fare le cure domiciliari.