Covid, Careggi chiude il padiglione bolla Nella seconda ondata curati mille pazienti

L’ultimo è stato dimesso ieri mattina. Dal marzo 2020 nella struttura ospedaliera sono stati ricoverati quasi tremila contagiati "Uscimmo quindi a riveder le stelle" e altri pensieri: esplode l’emozione dei medici e dei sanitari nell’ultima notte in reparto

di Lisa Ciardi

<"E quindi uscimmo a riveder le stelle". Evoca Dante il cartello di un infermiere del Covid Center di Careggi che ieri ha finalmente chiuso i battenti dopo mesi di lavoro durissimo. Una frase scritta su carta e poi immortalata in una foto, scattata alla finestra del grande ospedale fiorentino nell’ultima notte di attività. Poi, ieri mattina, anche l’ultimo paziente ha lasciato il reparto. Così, ridistribuiti medici, infermieri e professionisti sanitari nei reparti no-Covid, il grande polo ospedaliero di Firenze si prepara a tornare alla normalità. Il clima è di festa, come dimostrano foto e messaggi postati sui social. "Oggi siamo felici – spiegano – ma invitiamo tutti a non abbassare la guardia. In alcuni cartelli abbiamo scritto ‘chiuso per sempre’ perché vorremmo non aprire mai più, ma questo chiede la collaborazione di tutti".

Prima di Careggi ha chiuso, giovedì, il reparto Covid di Santa Maria Nuova, mentre l’ospedale Serristori ha annunciato la piena ripartenza della chirurgia cinque giorni su sette. "Il padiglione bolla di Careggi è stato preparato nell’aprile del 2020 in previsione della seconda ondata pandemica e attivato alla fine dello scorso ottobre – ricorda il direttore generale Rocco Damone –. Da quel momento a oggi la struttura ha assistito 974 persone su un totale di 2913 pazienti Covid-19 ricoverati a Careggi dall’inizio della pandemia, nel marzo 2020. Nella seconda e terza ondata, dallo scorso settembre a oggi, sono stati complessivamente ricoverati 2305 pazienti a Careggi e oltre il 40% è stato assistito nel Covid Center". "Mentre la campagna di vaccinazioni, con il salto di qualità di queste settimane, ci sta aiutando a dare la spallata finale al virus – ha commentato il presidente della Regione Eugenio Giani - la chiusura del Covid Center è una splendida notizia e, insieme, la conferma che abbiamo scelto una strategia che si è rivelata vincente". "Il direttore dell’ospedale Careggi di Firenze, il più grande della Toscana, mi ha appena informato di aver chiuso il Covid Center – ha scritto su Twitter il sindaco di Firenze, Dario Nardella -. Un grande risultato e un grande lavoro di tutti gli operatori. Grazie!".

Intanto il trend positivo si allarga di ospedale in ospedale. "In questo momento, in tutta la Ausl Toscana Centro, ovvero fra Firenze, Prato e Pistoia, abbiamo poco più di 200 posti letto Covid ordinari (40 dei quali messi a disposizione dalla struttura UlivellaGlicini) e circa 40 di terapia intensiva Covid – spiega Eleonora Salutini, dirigente infermieristica della Ausl Toscana Centro - mentre nella fase di picco, lo scorso 7 aprile, avevamo quasi 750 posti letto ordinari Covid e 100 in intensiva. I posti ‘low care’ sono oggi 220, dopo aver toccato quota 450".

"La situazione è molto positiva – continua Emanuele Gori, direttore sanitario della Ausl Toscana Centro - e il nostro obbiettivo è ora arrivare a 110 posti letto ordinari Covid e 2830 di intensiva entro il 24 giugno. Questa situazione ci permette di riattivare progressivamente i posti letto no-Covid e di far ripartire a pieno ritmo l’attività chirurgica, rimettendo a disposizione sale operatorie, operatori di sala e anestesisti. Inoltre possiamo anche programmare le ferie per il personale, che ne ha sicuramente bisogno dopo mesi difficili. Al momento abbiamo pochissimi nuovi pazienti Covid, ma restano da gestire i postumi e le degenze più lunghe. Siamo di fronte a una malattia importante che deve essere gestita con attenzione anche dopo la fase acuta".

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