Covid, boom contagi tra infermieri. FIALS: ospedali inadeguati

La categoria più colpita dagli infortuni sul lavoro nel trimestre ottobre-dicembre 2020 sono gli infermieri: oltre l'82% delle denunce di contagio da parte dei sanitari, che è il 38,7% del totale prevenuto all'Inail. E nella seconda ondata è andata peggio che a marzo/aprile.

Roma, 22 gennaio 2021 - Il 68,8% delle denunce e un quarto dei decessi codificati per coronavirus provengono dal settore sanitario. A dirlo è 12esimo report nazionale Inail sui contagi sul lavoro da Covid-19.  Dai dati pubblicati oggi emerge un incremento di 26.762 casi rispetto al monitoraggio del 30 novembre, di cui 16.991 riferiti a dicembre, 7.901 a novembre e 1.599 a ottobre. I casi fatali al 31 dicembre sono 423,57, un terzo dei decessi complessivi del 2020.

In particolare,  la categoria più coinvolta che è quella dei 'tecnici della salute' con il 38,7% delle denunce (tre su quattro sono donne). Seguono gli operatori socio-sanitari con il 19,2% delle denunce (80,9% donne), i medici con il 9,2% (48% donne), gli operatori socio-assistenziali con il 7,4% (85,1% donne) e il personale non qualificato nei servizi sanitari (ausiliario, portantino, barelliere) con il 4,7%, e pure qui tre su quattro sono donne.

Chi si è speso di più, si è esposto di più. E chi si è esposto di più si è ammalato di più: un fatto gravissimo che evidenzia l'impreparazione di ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili. Strutture che avrebbero dovuto essere stati messi in sicurezza”, denuncia Giuseppe Carbone, segretario generale nazionale della Fials (Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità). Che sottolinea "il contagio ha colpito in particolare le  infermiere, le nostre professioniste e le operatrici sanitarie". 

“Si evidenzia una situazione allarmante - prosegue Carbone - a conferma della gestione fallimentare dell'emergenza sanitaria. Malagestione che ha ampiamente sottovalutato le misure che si dovevano approntare nei mesi estivi e che non sono decollate nemmeno in autunno, quando, stando alla rilevazione attuale, già si riscontrava l'aumento delle denunce di contagio. Noi della Fials abbiamo lanciato l'allarme, ma siamo rimasti inascoltati”.

"Ora - conclude il segretario FIALS -  va immediatamente attuato il  Piano Pandemico Nazionale. In particolare  gli ospedali devono essere  dotati di percorsi pulito/sporco, zone filtro e sistemi di ventilazione a pressione negativa.  Infine bisogna calcolare  l'adeguato fabbisogno di personale, vista la persistente scarsità delle risorse umane, su cui è fondamentale implementare il monitoraggio continuo con l'effettuazione del test di screening"

Domenico Guarino

 

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