Covid, positiva e isolata a Valencia. Vacanza odissea di Matilde

Tampone prima del volo, la ragazza fiorentina non può rientrare e resta sola La mamma: "Non ci sono alberghi sanitari e nessuno le ha portato da mangiare"

Matilde Baldini, 19 anni, positiva al Covid è rimasta bloccata a Valencia

Matilde Baldini, 19 anni, positiva al Covid è rimasta bloccata a Valencia

Firenze, 11 luglio 2021 - Finalmente in vacanza dopo un anno faticoso, di divieti e clausure. E’ stata una settimana di divertimento a Valencia per Matilde Baldini, studentessa fiorentina di 19 anni. Poi la sorpresaccia finale. Niente dulcis in fundo . Giovedì, prima di ripartire per Firenze, ha fatto il tampone, non essendo ancora vaccinata. Con il risultato positivo sono cominciati i problemi. L’amica con cui ha condiviso l’appartamento preso in affitto ha preso il volo e lei è rimasta sola in Spagna.

«Ovviamente le hanno imposto dieci giorni di isolamento, ma la cosa più incredibile è che a Valencia non ci sono alberghi sanitari, lei deve restare nell’appartamento dove la proprietaria pretende i soldi dell’affitto e ancora nessuno le ha portato da mangiare", racconta la storia la mamma Sabrina Viciani, infermiera a Careggi, che si è subito messa in moto per sollecitare le autorità. Contattato il consolato generale italiano a Barcellona le sono stati forniti i numeri da chiamare.

«Hanno detto che possono fornire assistenza se si sente male, se ha bisogno di essere trasportata in ospedale, ma nessuno può far niente di più, perché gli alberghi sanitari non ci sono". Matilde è ligia. Resta in casa. Non va a far la spesa. Ma quanti altri faranno come lei? E l’amica, suo contatto stretto, è ripartita con il volo. In teoria avrebbe dovuto restare in quarantena pure lei. Se le cose vanno così, non c’è da sorprendersi che sia in risalita rapida la curva del contagio.

Oltre al consolato Sabrina Viciani ha contattato la Farnesina, ricevendo nuovamente da Barcellona le identiche indicazioni. Matilde dopo un giorno e mezzo di mal di testa e stanchezza non ha alcun sintomo ma non sa a chi farsi portare da mangiare. Unica soluzione le consegne a domicilio? Ancora una volta è la mamma a mettersi in moto, tramite conoscenze è riuscita a trovare una ragazza che vive a Valencia e ha dato la disponibilità a farle la spesa.

«Domando se sia giusto tutto questo. Se sia legittimo che non esistano alberghi sanitari e la famiglia debba accollarsi la spesa di altri dieci giorni di affitto di una casa per un periodo che non è di vacanza ma di isolamento – spiega Sabrina – Mia figlia resterà fino al 18 luglio in isolamento, poi per la Spagna è libera se non ha sintomi da 3 giorni, mentre per imbarcarsi per l’Italia dovrà essere negativa al tampone fatto a spese sue. Dovrà anche prenotare un nuovo volo". Certo che ancora, dopo un anno e mezzo di pandemia, la gestione è ancora farraginosa, i protocolli disattesi. Non si impara mai. E il virus va.