Corte d'appello: "Sì alla residenza per mamma e figlia che vivevano in una casa occupata"

Palazzo Vecchio deve iscrivere entrambe all'anagrafe comunale come residenti

Anagrafe

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Firenze, 4 giugno 2022 - La corte di appello di Firenze ha riconosciuto il 'superiore diritto alla residenza anagrafica' a una donna e alla figlia di 9 anni che vivevano abusivamente in uno stabile occupato, pertanto Palazzo Vecchio deve iscrivere entrambe all'anagrafe comunale come residenti.

"Firenze da oggi ha due cittadine in più. Ci sono voluti sei anni e numerose azioni legali ma alla fine giustizia è stata fatta", inoltre la sentenza "farà da monito per quei Comuni che continuano a negare un diritto incancellabile", afferma Antonio Mumolo, presidente dell'Associazione nazionale Avvocato di strada.

"La signora - spiega il legale - aveva chiesto l'iscrizione anagrafica al Comune di Firenze. La residenza è indispensabile per avere accesso al sistema sanitario e garantire diritti fondamentali. Alla fine, la Corte d'appello ha riconosciuto le ragioni della nostra assistita sulla base di alcuni principi fondamentali: innanzitutto la residenza è un diritto ed il Comune non può impedire o rallentare il suo riconoscimento; un Comune non può obbligare chi richiede l'iscrizione anagrafica a svolgere un percorso coi servizi sociali per poterla ottenere; la residenza, come stabilito dal ministero dell'Interno, è un diritto anche per coloro che occupano abusivamente un immobile". 

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