
'Business tutors' della Scuola di Scienze Aziendali (foto New Press Photo)
Firenze, 16 luglio 2014 - Si è conclusa la 27esima edizione del corso in gestione d'impresa della Scuola di Scienze Aziendali. Ieri, all'auditorium di Banca Cr Firenze a Novoli, si è svolta la finalissima "Business Tutors", durante la quale gli studenti, divisi in otto gruppi, hanno illustrato i loro progetti d'impresa, elaborati durante il percorso di studio insieme alle aziende dell'Incubatore di Firenze. Le migliori idee hanno ricevuto un premio da Kme, intitolato alla memoria di Giuseppe Orlando, nipote del conte Gaddo Della Gherardesca e di Luigi Orlando, capostipite della dinastia imprenditoriale che ha fondato il gruppo metallurgico.
Prima classificata "Tie Up", l'applicazione che permette di catalogare gli alimenti della dispensa avvisando dei prodotti in scadenza e suggerendo delle ricette. Secondo posto per Admajora, stampante 3D per realizzare oggetti solidi di plastica, al terzo "Venere", produzione di gioielli di design con caratteristiche incentrate sul concetto di "polifunzionalità". Nel corso dell'iniziativa sono stati consegnati i diplomi agli studenti e gli attestati alle aziende che li hanno ospitati per lo stage.
«Oggi – ha detto il presidente della Scuola di Scienze Aziendali, Filippo Salvi – abbiamo oltre 2.500 diplomati in giro per il mondo. I nostri studenti, nel 65% dei casi, vengono assunti dall'azienda presso la quale svolgono lo stage. Dobbiamo continuare il nostro impegno per dare anche alle generazioni future questa opportunità». E adesso più che mai, visto che il 2013 è stato l'anno peggiore della crisi, anche a Firenze, e a farne ne spese sono stati soprattutto i giovani: un fiorentino su cinque sotto i 29 anni non ha un lavoro. «Questo territorio – ha sottolineato Simone Bettini, presidente di Confindustria Firenze, l'associazione che, insieme a Comune, Camera di Commercio e Provincia, dal 1985 promuove la scuola – deve puntare sui talenti e sulle competenze. Deve diventare un grande incubatore di nuove imprese e startup». «Scuole come questa possono attrarre talenti da tutto il mondo. Qui abbiamo la Harvard del made in Italy di qualità – ha sottolineato Bettini – e dobbiamo perciò valorizzarla di più. Più Firenze saprà potenziare questo ‘politecnico virtuale’, più riuscirà a produrre carburante per la ripresa».
mo.pi.