Corruzione al Provveditorato Opere Chieste condanne fino a dieci anni

Il pm: "Anche Bonanno e Marasco colpevoli". Giovedì la palla passa alle difese

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FIRENZE

Il pm Christine Von Borries (nella foto) ha chiesto condanne fino a dieci anni al processo per corruzione al Provveditorato alle opere pubbliche di Toscana, Umbria e Marche. La pena più alta, dieci anni, è stata chiesta per Francesco Bonanno, responsabile della sezione operativa per il Provveditorato. Nove anni, invece, la richiesta per Pietro Marasco, braccio destro del funzionario Francesco Saverio Marino che è stato giudicato con il rito abbreviato e condannato due volte a un anno e sei mesi (la seconda volta in continuazione del primo pattegiamento) per corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, turbata libertà nella scelta del contraente, falso ideologico in atto pubblico, truffa ai danni dello Stato e subappalto non autorizzato. Le altre condanne richieste: cinque anni per l’imprenditrice Paola Stefani e tre mesi di interdizione per la sua società, la “Heating System srl“, un anno e sei mesi per Stefano Giovannozzi, imprenditore, referente e socio di ‘Eurosicurezza Srl’ e Giuseppe Massascusa, socio imprenditore di ‘Made Spa’. Prossima udienza giovedì, quando sarà dato spazio ai difensori: tra questi l’avvocato Serena Borghigiani e Annalisa Parenti.

Lo scandalo del Provveditorato divampò nel 2016, con l’arresto di Marino insieme a Stefano Fani, presidente degli industriali edili di Firenze, titolare di ‘Sire Costruzioni’. Anche Fani, nel 2018, ha patteggiato 16 mesi.

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