Coronavirus, Nardella: "I 4,3 miliardi del Governo non sono un piano che salva i Comuni"

L'intervento in consiglio comunale del sindaco di Firenze: " Si tratta di un anticipo"

Il sindaco di Firenze, Dario Nardella

Il sindaco di Firenze, Dario Nardella

Firenze, 30 marzo 2020 - «C'è un clamoroso equivoco: i 4,3 miliardi» formalizzati dal Governo «sono soldi dovuti ai Comuni italiani, risorse che ogni anno il Governo ha dato attraverso il fondo di solidarietà per i Comuni. Si tratta di una parte di soldi, il 66%, che ci viene anticipata di poco più di un mese: non è quindi una misura nuova, è solo una anticipazione parziale. Non si dica che si tratta del piano che salva i Comuni perché i Comuni non sono per niente salvi».

Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, intervenendo in Consiglio comunale, che si è tenuto oggi in videoconferenza, a proposito delle misure del Governo per aiutare le città. «Questa misura - ha poi spiegato - è positiva ma non ha nulla a che vedere col piano di salvataggio dei Comuni italiani. La situazione di Firenze è molto seria. Ciò che è stato fatto» dal Governo «è utile ma è una cosa diversa e preliminare al piano indispensabile per la salvezza» delle città.

Nardella, nel corso del suo intervento, ha anche chiesto «che il Governo faccia di tutto per ottenere dalla Bei la sospensione delle rate, almeno del 2020, dei mutui erogati a favore degli enti territoriali. In Italia si parla di 1,1 miliardi». Il sindaco di Firenze ha poi fatto quattro richieste specifiche al Governo: «Un fondo speciale di 5 miliardi per i Comuni italiani, un fondo verticale di finanziamenti nuovi. Poi un fondo speciale per le città a vocazione turistica». Inoltre serve «liberare l'avanzo di bilancio, anche quello vincolato, di cui dispongono i Comuni» e la «riduzione dell'accantonamento delle risorse del fondo crediti di dubbia esigibilità di almeno il 30%»

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