Il Coronavirus non sparirà con l'estate, "ma non è un tunnel senza fine, ne usciremo"

Lo ha detto la virologa Ilaria Capua. "Io per l'Italia ci sono anche se sono stata espulsa dal Paese"

Ilaria Capua

Ilaria Capua

Firenze, 3 aprile 2020 - Ci sono "zero possibilità" che il Coronavirus scompaia con l'estate, "questo è un fenomeno di portata epocale. Siamo di fronte ad una emergenza sanitaria, ma non è un tunnel senza fine. Ne usciremo" anche se "saremo tutti diversi".

Lo ha detto, nel corso di una diretta Instagram con il sindaco di Firenze Dario Nardella, la virologa Ilaria Capua che dirige l'One Health Center of Excellence all'Università della Florida.

Capua, in riferimento al virus della Sars, ha ribadito che in quel caso "è scomparso con l'estate ma non per il caldo. La Sars è stata fermata da un contenimento, non dal caldo". Tra i problemi che hanno portato alla diffusione del Coronavirus anche la globalizzazione, la possibilità di spostarsi rapidamente da una parte all'altra del mondo: "La pandemia spagnola - ha spiegato - ci ha messo due anni a fare il giro del mondo perché è 'andata a piedi, con le navi". Il Coronavirus, ha aggiunto, "non è un virus super resistente, anzi è fragile" ma si trasmette con grande facilità".

"Questo virus - ha aggiunto  - ci ha riportato alla nostra natura terrena, ci ha riportato fuori la nostra fragilità. Noi siamo vulnerabili. Credo che nel post pandemia avremo un mondo diverso, più consapevole: ognuno di noi deve alzare lo sguardo dall'immediato, cercare di allungarlo verso il futuro". 

"Io dico sempre - ha detto ancora -  che quando una persona esce" di casa "poi non si deve pentire" perché le conseguenze possono creare gravi problemi anche ai propri cari e poi il "rimorso lo si porta dentro per sempre".

Per quanto riguarda la nascita del virus, a Wuhan in Cina, questa "e' avvenuta in una ambiente preciso: il virus era presente nella giungla", ma noi, ha spiegato la virologa, "abbiamo creato condizioni perché questo virus si 'rimescolasse' in un mercato di animali vivi" in una megalopoli. In questi mercati "vivono e lavorano le persone più povere" che sono state contagiate e la malattia si è poi diffusa nella citta' "dove si è espanso e poi, grazie agli aerei, si è sparso in tutto il mondo. Per questo è un fenomeno epocale".

Capua parlando con Nardella e ritracciando i rispettivi trascorsi professionali e la loro esperienza nella commissione parlamentare cultura, istruzione e ricerca ha detto: "Io per l'Italia ci sono, anche se ho un po' di anticorpi nei confronti della politica", ma "tu sei andato a fare una cosa che volevi fare mentre io sono stata espulsa dal Paese. È una cosa ben diversa ma mettiamo un punto. Nella vita bisogna andare avanti"

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