Mugello: giovani contagiati, allarme movida

Sono di età compresa tra i 18 e i 30 anni. Obbligo di quarantena per 350 persone

Focolaio nel Mugello: contagiati cinque giovati, 350 persone in quarantena

Focolaio nel Mugello: contagiati cinque giovati, 350 persone in quarantena

Firenze, 26 luglio 2020 - Cresce l’allerta per i focolai di Covid in Toscana. Stavolta a far scattare il semaforo rosso è la movida, in Mugello. E non i contagi di importazione dai Paesi extra Schengen che, pure, restano una delle maggiori criticità in Italia e nella nostra regione. I nuovi contagiati in Mugello sono cinque, tutti giovani italiani fra i 20 e i 30 anni. Grazie all’indagine epidemiologica per cerchi concentrici si è risaliti dal primo positivo ai suoi contatti e poi ai contatti dei contatti. A oggi per circa 350 persone è scattato l’obbligo di quarantena e, in queste ore, si stanno sottoponendo a tampone. Molte si erano frequentate nei luoghi della movida di Borgo San Lorenzo. E si torna alla necessità di ribadire che servono cautela e rispetto delle misure di prevenzione: mascherine, distanze e lavaggio delle mani, riti troppo spesso dimenticati nella fretta di archiviare una pagina dolorosa che, invece, con la rimozione coatta del pensiero rischia di riaprirsi. Perché il virus c’è e circola. Motivo per cui la Regione ha dato il via al progetto «Movida si-cura», partito ieri a Firenze (in piazza Santo Spirito) e da venerdì in altre nove piazze toscane della nightlife: i test sierologici, per chi vuole farli, sono gratuiti. Chi risulta positivo agli anticorpi dovrà fare il tampone per escludere che l’infezione sia ancora in fase attiva.

Ma il caso che più fa preoccupare il sistema sanitario è quello di un diciottenne di Borgo San Lorenzo, animatore di un centro estivo. Per i quaranta ragazzi che lo frequentano, tutti del 2007, e una decina di giovani animatori, sono stati disposti tampone e quarantena. La singolarità di quest’ultimo caso sta nella sua individuazione, quasi casuale: il medico di famiglia infatti non aveva ritenuto necessario sottoporre a tampone il giovane che aveva avuto un solo giorno di febbre. 

L’animatore, per senso di responsabilità, ha preferito farlo rivolgendosi a un laboratorio privato che ieri ancora non aveva reso disponibili esito e dati sulla piattaforma regionale. Se il padre del ragazzo non avesse allertato l’Asl, si sarebbe perso tempo prezioso nel tracciamento dei contatti. E oltre alla movida, il contagio di ritorno dai Paesi dove il virus corre. Se all’attenzione in Toscana la scorsa settimana c’era in particolare l’Albania, ora i riflettori sono puntati sulla Romania. Il sistema di controllo che le Asl hanno messo in piedi agli aeroporti Vespucci e Galilei dovrebbe essere quindi esteso dopo l’esplosione del numero dei nuovi casi di Covid e la presa di posizione del governo che prevede quarantena obbligatoria anche per chi rientra da quel Paese. Anche se ancora non c’è un’ordinanza specifica della Regione. E il problema sono anche gli spostamenti in pullman e in auto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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