Firenze reagisce alla guerra. "La preghiera arriva al cuore di Dio"

Il premier Draghi e il cardinale Bassetti hanno aperto il convegno "Mediterraneo frontiera di pace". Centoventi sindaci e vescovi parlano del futuro dei popoli. Con un occhio al mondo del lavoro

Firenze, 24 febbraio 2022 - I venti di guerra che soffiano da est non fanno sbattere la finestra aperta a Firenze sulla pace grazie al convegno dei vescovi del Mediterraneo e da domani dalla conferenza dei sindaci. L’apertura di ’Mediterraneo frontiera di pace’ in Santa Maria Novella è stata caratterizzata dal rischio di escalation in Ucraina, sia nella prolusione del cardinale presidente della Cei, Gualtiero Bassetti, che nei saluti del premier Mario Draghi e del sindaco Dario Nardella. Un elemento in più perché le giornate fiorentine di pastori religiosi e amministratori siano davvero storiche, con l’auspicio che si possa giungere alla firma congiunta della Dichiarazione di Firenze, impegno concreto di collaborazione internazionale.

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Come ha detto papa Francesco, lo scorso incontro a Bari ha segnato un momento di grande unità nelle Chiese del Mediterraneo, una testimonianza di pace. - ha scandito il premier -. Mi auguro che un dialogo sul divino - che nasce dalla volontà di superare differenze - porti un messaggio di fratellanza in un momento di forte tensione. Gli eventi in Ucraina ci portano a ribadire che le prevaricazioni e i soprusi non devono essere tollerati". Una crisi che va a sommarsi ai mali strutturali del Mediterraneo - ha aggiunto Draghi - che deve diventare "un mare di opportunità" per i giovani, ai margini del mercato del lavoro - e molto più numerosi che in Europa - per l’immigrazione che necessita di una "gestione condivisa, equilibrata e umana", per la transizione ecologica, primo ostacolo ai devastanti cambiamenti climatici. "La stabilità e la pace si organizzano nelle istituzioni, ma si costruiscono nel contrasto quotidiano alle diseguaglianze, all’odio e all’ignoranza", ha poi chiosato il presidente del Consiglio.

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«Operi sempre per il bene comune in un periodo così difficile a causa della pandemia e della complessa opera di rilancio del Paese", gli ha augurato il cardinale Bassetti che, dopo aver letto un messaggio del vescovo di Kiev, Shevchuk, rimasto in Ucraina vicino al suo popolo, ha letto la sua lunga prolusione, piena di echi lapiriani e un omaggio alla memoria di David Sassoli. In estrema sintesi, sostiene il presidente della Cei, non possiamo abbandonare "i nostri fratelli schiacciati dalle guerre, dalla fame, dal cambiamento climatico, alcuni dei quali muoiono di freddo ai confini d’Europa o annegano nel Mediterraneo". E che la non violenza diventi prassi politica, citando a braccio: "La Pira diceva che la preghiera è più potente della bomba atomica, perché arriva al cuore di Dio". Inviti alla concretezza con il sogno "alla soglia degli 80 anni" di un sinodo del Mediterraneo.