Controlli green pass, sindaci già attrezzati

Il presidente Anci Toscana Gheri: "I vigili supporteranno le altre forze dell’ordine". Per chi sgarra multe fino a diecimila euro

"Sul fronte dei controlli le amministrazioni comunali hanno fatto la loro parte fino a oggi e continueranno anche sul green pass".

A dirlo è Simone Gheri, direttore di Anci Toscana, l’associazione che riunisce i Comuni della regione. Perché l’onere di verificare il rispetto delle regole, ovvero il possesso del "certificato verde" in tutti i casi in cui la legge lo richieda, ricadrà inevitabilmente anche sulle amministrazioni comunali e, in particolare, sugli uffici della polizia municipale.

Saranno proprio i vigili, insieme ai carabinieri, alla polizia e alle altre forze dell’ordine ad effettuare le verifiche e a far scattare eventuali sanzioni. "Sicuramente è un lavoro aggiuntivo – continua Gheri – ma va detto che già nei mesi scorsi è stato così, praticamente da quando è iniziata la pandemia. I vigili sono stati in prima linea in tutti in controlli necessari, durante i vari lockdown e poi seguendo le diverse fasce di colore con le relative norme. Da parte nostra, come Anci Toscana, abbiamo già mandato le schede informative a tutte le amministrazioni comunali e non ci sono state al momento rimostranze. Ovviamente ci sono sensibilità diverse, legate anche alle differenti appartenenze politiche, ma credo che tutti si impegneranno per far rispettare al massimo le norme".

Le sanzioni sono tutt’altro che leggere: sono previste multe da 400 a 1000 euro sia a carico dell’esercente che dell’utente, qualora quest’ultimo venga trovato senza certificato. Nel caso in cui la violazione venga poi compiuta per tre volte, in altrettanti giorni diversi, può inoltre scattare anche la chiusura del locale da uno a dieci giorni.

"Le sanzioni sono pesanti – commenta ancora Simone Gheri – ma credo che il "green pass" sia l’unica strada percorribile per continuare a tenere aperto e a far funzionare le attività. Dato che l’obbligo vaccinale non è applicabile, se non per alcune categorie, è l’unica strada per tutelare la salute pubblica".

Lisa Ciardi

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