Contagi in salita Morto farmacista di Pontassieve

I nuovi positivi sono 108, 22 le vittime in Toscana Allarme Rsa: 15 casi in una struttura di Scandicci

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di Lisa Ciardi

Leonardo Bartoletti

Un’altra giornata difficile per Firenze provincia. Tra le peggiori per numero di contagi e morti dall’inizio dell’emergenza Coronavirus. Il bollettino di ieri della Regione segnala infatti per ieri 108 nuovi positivi e 22 morti, anche se alcuni decessi si sarebbero in realtà verificati nei giorni scorsi per poi essere registrati ieri per un disguido tecnico.

Fra le persone che hanno perso la vita Antonio Tilli, nemmeno sessant’anni, direttore della farmacia comunale di Pontassieve. Proprio per il suo lavoro, tutti avevano avuto avuto modo di conoscerlo, ricevendo da lui un consiglio o una risposta. Pur abitando nella zona sud di Firenze, Tilli aveva da anni il proprio campo base lavorativo in Valdisieve. Prima, insieme alla moglie, alla Farmacia di San Francesco. Poi come direttore della farmacia comunale di Pontassieve.

E qui, probabilmente, Tilli ha sacrificato la propria vita sull’altare del servizio al prossimo. Impossibile sapere dove lui, apprezzato da tutti, abbia contratto il virus. Nulla di più facile, però, che sia stato contagiato mentre stava svolgendo il proprio lavoro. La sua scomparsa ha colpito anche il sindaco di Pontassieve, Monica Marini. "Non ci sono molte parole – ha detto -. Il mio pensiero va alla sua famiglia, ai colleghi e amici della farmacia comunale, che sono stati sempre in prima fila in questa emergenza, con dedizione, sacrificio e impegno, e a chi ha avuto la fortuna di conoscerlo. A nome mio. della giunta e del consiglio comunale esprimo le più sentite condoglianze per la prematura scomparsa di Antonio, una bellissima persona che si è sempre dimostrata esemplare anche nel lavoro. Ci mancherà e, appena potremo, troveremo il modo per ricordarlo".

Intanto all’elenco delle strutture per anziani colpite dal virus si è aggiunta ieri la Rsa Ledanice di Scandicci: sui 34 ospiti, 15 sono risultati positivi ai tamponi, ai quali erano stati sottoposti dopo aver mostrato lievi sintomi influenzali. Positivi anche 2 operatori su 25, mentre altri anziani per ora asintomatici faranno il tampone nei prossimi giorni.

Intanto la Rsa è stata divisa in due: il piano inferiore per i pazienti Covid e quello superiore per gli altri. Situazione stabile a Firenze, dove il virus è entrato in numerose strutture: la Rsa San Giuseppe i cui 19 ospiti positivi sono stati trasferiti giovedì nel nucleo Covid di Montedomini, La Chiocciola delle Piagge (18 anziani e 15 operatori infettati), Casa Placci a Settignano (9 anziani e 2 dipendenti), Casa Elena (8 anziani e altrettanti operatori), Santa Teresa del Bambino Gesù (1 anziano positivo) e Villa Gisella (16). Al Bobolino, che non è una Rsa ma una struttura per autosufficienti, i positivi sono 19. Nell’hinterland sotto stretta osservazione le due Rsa di Bagno a Ripoli, l’Oda di Pelago che ha già registrato 2 decessi e un numero altissimo di contagiati fra operatori e ospiti; ma anche la Rsa-convento di Signa, con 52 positivi e un decesso.

Proseguono anche le polemiche sulla gestione delle strutture per anziani. Oltre a quelle politiche (l’ultima critica alla Regione è arrivata da Sì Toscana a Sinistra) a puntare il dito è anche la Uil Fpl che stigmatizza l’operato di alcuni gestori.

"Stiamo registrando una situazione di caos organizzativo – si legge in una nota -. Abbiamo Rsa dove più del 90% degli ospiti è positivo e diversi operatori sono finiti all’ospedale". Sempre secondo la Uil Fpl in alcune strutture continuerebbero "a lavorare i dipendenti positivi". "A fronte di ciò – continua - la strategia prevede la trasformazione di parte di queste strutture in luoghi di ricovero di pazienti Covid, con la regia delle Asl: una follia! Occorre immediatamente trasferire tutti gli ospiti positivi delle Rsa e Rsd in strutture sanitarie adeguate".

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