Contagi in classe, rompicapo per le famiglie Dai nidi alle superiori: il nostro vademecum

Sospensioni delle attività, quarantene e tamponi per tornare sui banchi. Facciamo chiarezza su normative nazionali e delibere locali

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Per tutti i genitori con figli in età scolare ci vorrebbe una guida alla sopravvivenza quotidiana, FAQ per districarsi tra norme nazionali e delibere scolastiche sulla gestione della didattica e delle quarantene. Per chi magari ha più figli in ordini scolastici diversi, tra documenti ufficiali e non ufficiali, decisioni dei presidi e opinioni dei referenti, ma soprattutto di fronte alle chat impazzite delle mamme in preda a psicosi immotivate, si arriva a intuire una sola cosa: non si capisce niente.

Cerchiamo di fare un minimo di chiarezza di come dovrebbero funzionare quarantene, Dad (didattica a distanza) di tutta la classe, DDI (didattica digitale integrativa) con parte della classe in presenza e parte al computer e tamponi nei vari ordini.

1) Nidi e scuole dell’infanzia Con un solo positivo didattica sospesa. I bimbi vengono messi in quarantena. Possono rientrare solo dopo tampone negativo dopo 10 giorni dall’ultimo contatto col compagno positivo.

2) Scuola primaria

Con un solo caso accertato, tutti i compagni, anche gli assenti negli ultimi giorni di presenza del positivo (e non si capisce perché) devono fare il T0, ossia tampone il giorno stesso. Ma per farlo bisogna attendere il voucher della Asl che dà la priorità in farmacie e drive trough e dai pediatri. E non sempre arriva velocemente. Se il tampone risulta negativo, i bambini possono tornare in classe con mascherina Ffp2 e in autosorveglianza. Dopo cinque giorni, devono rifare il tampone (T5). Se dai due ‘giri di tampone" dovesse emergere un secondo positivo (cosa probabile con classi di 28-29 bambini), allora vanno tutti a casa in DAD per 10 giorni con tampone in uscita (T10). Nessuna differenza di trattamento tra vaccinati, guariti e gli altri.

3) Scuole medie e superiori

Con un caso positivo, i compagni possono andare a scuola, ma con Ffp2 e in autosorveglianza, ossia la richiesta di prestare maggiore attenzione a eventuali contagi e la preghiera di sottoporsi a tampone in caso di sintomi. Una preghiera, non un obbligo. Se emerge un secondo caso positivo, possono andare a scuola solo coloro che hanno fatto doppia dose di vaccino e i guariti entro 120 giorni. Gli altri restano a casa in DDI. Attenzione: se emerge un terzo caso, tutti a casa e inizia la DAD, senza distinzioni tra vaccinati, guariti o no. Si torna a scuola con tampone negativo dopo 10 giorni. La distinzione tra vaccinati e non, dunque, vale in un unico caso: con due soli positivi in classe sia alle medie che alle superiori. Non un positivo, non tre: esclusivamente due. Di certo non un incentivo alla vaccinazione dei minori, almeno per quel che riguarda i vantaggi dal punto di vista della frequenza scolastica.

Manuela Plastina