Rincari, Coldiretti Toscana: "Un cittadino su quattro pronto a sacrificare i viaggi"

Turismo, ristorazione e moda rischiano dunque di essere nuovamente i settori più colpiti. Rincari alle stelle: + 63,5% l’olio di semi e +8,4% il pane

Carrello della spesa sempre più caro

Carrello della spesa sempre più caro

Firenze, 13 maggio 2022 - In tempi di crisi, si sacrificano viaggi, shopping e spese per il tempo libero. Certo non sorprende quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Toscana sulla base dei dati Ismea – Nielsen sui comportamenti delle famiglie per difendere i bilanci dai rincari. 

Di fronte alla perdita del potere di acquisto determinata dall’inflazione, quasi un cittadino su quattro (23%) si dice pronto a sacrificare i viaggi, il 16% a ridurre le spese di vestiario e il 12% ai consumi fuori casa e all’intrattenimento, che salgono sul podio delle rinunce in tempi di guerra. Nella classifica dei tagli – riferisce Coldiretti regionale, - seguono i prodotti legati all’elettronica (13%) e poi cultura e divertimenti (7%), salute e bellezza (7%), carburanti e uso automobile (5%), consumi domestici gas e luce (4%), manutenzione dell’abitazione (2%) e per ultimo gli alimentari (1%). In relazione alla spesa alimentare, pressoché tutte le famiglie temono un aumento dei prezzi dei prodotti di prima necessità, mentre solo la metà circa del campione esprime preoccupazione sulla diponibilità dei prodotti che di solito acquista.

Turismo, ristorazione e moda rischiano dunque di essere nuovamente i settori più colpiti. Prima con la pandemia e ora per via della guerra. Per quanto riguarda i consumi alimentari, invece le famiglie razionalizzano la spesa per ridurre gli sprechi e prestano maggiore attenzione al rapporto qualità-prezzo.

Una strategia resa necessaria dall’esplosione dei prezzi nel carrello con aumenti che vanno dal + 63,5% dell’olio di semi che sta diventando introvabile al +8,4% del pane secondo la black list degli aumenti sullo scaffale elaborata dalla Coldiretti sulla base delle rilevazioni Istat sull’inflazione ad aprile 2022. Se i prezzi di cibi e bevande sono aumentati in media del 6,3%, in cima alla classifica dei rincari ci sono gli oli di semi, soprattutto quello di girasole, che risente del conflitto in Ucraina. Al secondo posto troviamo la farina, con i prezzi in salita del 17,2% trainati dagli aumenti del grano, e al terzo il burro (+15,7%). Rincari a doppia cifra – continua la principale organizzazione agricola regionale, – anche per la pasta (+14,1%) con la corsa agli acquisti nei supermercati per fare scorte, seguita da carne di pollo (+12,2%) e verdura fresca (+12%). A seguire nella graduatoria dei rincari – precisa ancora Coldiretti – ci sono frutti di mare con +10,2%, gelati a +9,5%, uova con +9,3%, mentre chiude la classifica il pane, che costa l’8,4% in più rispetto allo scorso anno. 

Se i prezzi per le famiglie corrono, l’aumento dei costi colpisce duramente, fa sapere sempre Coldiretti, l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne, dove si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al + 129% per il gasolio con incrementi dei costi correnti di 15 mila euro in media ma con punte oltre 47 mila euro per le stalle da latte e picchi fino a 99 mila euro per gli allevamenti di polli.