"I bollettini sono sbagliati". Bonifica, giusto non pagare

Accolto il ricorso di un commercialista avverso al Consorzio Medio Valdarno 3. I giudici tributari: "I proprietari devono versare in base al beneficio ottenuto"

Il commercialista Marco Zanazzi

Il commercialista Marco Zanazzi

Firenze, 29 novembre 2019 - Non hai pagato il consorzio di bonifica? È giusto così, se nel bollettino non è specificato il reale beneficio che ne deriverà per l’immobile per il quale il proprietario è chiamato a pagare. È una sentenza che farà clamore quella della commissione tributaria di Firenze, che il 15 novembre scorso ha accolto il ricorso del commercialista Marco Zanazzi. «La commissione mi ha dato ragione sul fatto che il consorzio non evidenzia quale beneficio deriverà per i propri immobili dal pagamento del balzello», sintetizza il professionista. Che spiega: «Ho deciso di muovermi di fronte a quelle centinaia di migliaia di bollettini contenenti la pretesa dei contributi consortili da parte del consorzio di bonifica Medio Valdarno 3. Contrariamente a quanto suggerito da alcuni partiti politici che si erano presi a cuore del problema, ho pensato di attendere la cartella di pagamento per impugnarla e discutere poi la questione davanti alla commissione tributaria». Ebbene, nel ricorso, Zanazzi rileva una serie di aspetti, quali «la mancata sottoscrizione della cartella nelle forme telematiche di legge», l’«illegittimità della riscossione a mezzo ruolo», la «carenza di motivazione dell’atto impugnato per mancanza di indicazione dei benefici di bonifica» e la «fumosità del metodo di calcolo del contributo».

Il cuore della questione, prosegue il commercialista, «è proprio il fatto che i consorzi non rispettano l’obbligo di indicare i reali benefici che derivano alle singole unità immobiliari in relazione agli interventi effettuati». Il consorzio, infatti, per semplificare si limita ad «attribuire un coefficiente di beneficio ad personam», del tutto slegato dal singolo immobile. Con la conseguenza che un proprietario di un attico a Novoli si trova a pagare lo stesso importo per un terreno a Bagno a Ripoli. Un’assurdità.

È la prima sentenza in Toscana a mettere nero su bianco questo importante aspetto. «Si rileva la nullità della cartella emessa - si legge nella sentenza -. Nel merito, vale comunque osservare che in tema di contributi di bonifica, i proprietari degli immobili siti nel comprensorio di contribuenza concorrono alle spese relative alle opere consortili, solo se i beni di loro proprietà traggano beneficio dalle opere suddette e in proporzione alla misura di tale beneficio».

«Il mio consiglio - dice Zanazzi – è di valutare l’opportunità di fare opposizione a cartelle superiori a 200 euro. Se, è chiaro, per piccole cifre non conviene far ricorso, per quelle più alte la strada mi pare tracciata in modo evidente, anche perché una tempestiva impugnazione avrà effetto anche negli anni futuri».

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