Consiglio di Stato: le scuole vanno riaperte, nessuna evidenza a supporto chiusure

Il Consiglio di Stato ha respinto l’appello proposto dall’Avvocatura di Stato contro l’ordinanza del Tar Lazio n.1947/21 che disponeva l'illegittimità dei DPCM in base ai quali si era proceduto alla chiusura delle scuole, in quanto carente di motivazioni scientifiche.

Un'aula scolastica

Un'aula scolastica

Firenze, 1 aprile 2021 - A darne notizia il Comitato Ri(n)corriamo la Scuola, promosso da un gruppo di genitori fiorentini  che, con il supporto degli avvocati  Jacopo Michi, Giovanni Taddei Elmi, Federico Di Salvo e Francesco Gesess, da mesi hanno portato avanti la battaglia contro la chiusura delle scuole e la didattica a distanza.  "Siamo ancora increduli - affermano in un comunicato gli aderenti al comitato - il Consiglio di Stato ha respinto l’appello proposto dall’Avvocatura di Stato contro l’ordinanza del Tar Lazio n.1947/21 e ha confermato che abbiamo ragione: le scuole, di ogni ordine e grado devono riaprire tutte, indipendentemente dal colore assegnato a ciascuna regione!" Di fatto, specifica il comitato "il Consiglio di Stato ha ribadito quanto già ampiamente indicato dal TAR Lazio (ordinanza n. 1947/2021) ovvero “(…) la non forte influenza delle attività di istruzione in presenza ai fini della diffusione del contagio, sicché non apparirebbe una razionale motivazione della priorità assegnata alla precauzione sanitaria a fronte della grave compressione del diritto alla istruzione, anch’esso costituzionalmente tutelato” Ed ancora ammonisce il Presidente del Consiglio dei Ministri, prossimo ad emanare un Decreto Legge che disciplinerà anche in materia di scuola sottolineando che: “l’ordinanza appellata riconduce entro il corretto parametro il potere-dovere del Giudice di assicurare che dette scelte siano adottate in modo trasparente e in coerenza con le risultanze dei dati scientifici, modificandole ovvero motivando con argomenti non contraddittori l’impatto della eventuale riapertura della istruzione in presenza sulla ulteriore diffusione del contagio”.

Secondo il comitato "giudici attenti ai principi della nostra Costituzione hanno tracciato la strada all’esecutivo. Ora la parola spetta al Governo: dovrà tener conto di queste importanti pronunce che evidenziano ancora una volta come il diritto all’istruzione sia un diritto costituzionalmente garantito al pari del diritto alla salute e che pertanto non può essere compresso!" "Non potevamo sperare in un risultato migliore!" sottolinea il comitato in un comunicato. Ringraziando "chi ha supportato la battaglia legale".

Domenico Guarino

 

 

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