Firenze, terrore in un condominio. "La situazione sta degenerando"

Dal 2015 un uomo con problemi pschiatrici e di tossicodipendenza che vive in un garage semina terrore, urla, si ubriaca, minaccia, distrugge i palazzi

Vive in garage in pericolose condizioni igienico sanitarie in mezzo alla spazzatura

Vive in garage in pericolose condizioni igienico sanitarie in mezzo alla spazzatura

Firenze, 23 dicembre 2022 - Da anni tiene sotto scacco un intero condominio, e più in generale tutta via Carlo Pisacane e limitrofe, nel rione di Rifredi. Dorme in un garage, entra nelle pertinenze dei palazzi, distrugge, defeca, accende fuochi, lorda, spaventa i bambini e gli anziani.

Lo scorso 14 settembre aveva addirittura procurato un allarme bomba, a causa del quale erano stati evacuati gli edifici limitrofi, chiusa la strada e bloccata la tranvia che passa di lì: aveva paralizzato l’intera città. Fu portato via e dopo poco tornò. Due settimane dopo, il 28 settembre, aveva dato in escandescenze brandendo una mazza di ferro, motivo per il quale le forze dell’ordine erano nuovamente intervenute e avevano sgomberato quel garage pieno di rifiuti pericolosi per l’igiene dell’intero stabile.

Ma niente: lui è puntualmente tornato nel proprio garage, adibendolo nuovamente a covo e fucina di terrore per il rione. E non solo il rione: nelle scorse settimane era nei pressi della Stazione a bordo della tramvia scalzo, in stato confusionale, molestando i passeggeri e brandendo una pistola giocattolo (per fortuna palesemente, giocattolo); ed è stato riconosciuto anche al parco di San Donato a Novoli, mentre inveiva e minacciava di morte i frequentatori del giardino.

Responsabile è un uomo con problemi di tossicodipendenza e psichici, che nonostante i molteplici interventi di forze dell’ordine e ricoveri, continua ad abitare in via Pisacane, in quel garage, a fare uso di sostanze, alcool e scatenare l’inferno. Anzi: negli ultimi giorni, neppure in garage: è entrato nel condominio e dorme su un pianerottolo. Una storia che va avanti almeno dal 2015, quando esordì appiccando un incendio a un appartamento di famiglia. Il vicinato non ne può più, "si sente inerme di fronte alla Giustizia che non interviene, o interviene con garantismo verso il soggetto, ma lasciando loro di fatto a notti insonni e un regime di terrore". Per questo i condomini rivolgono l’ennesimo appello affinché chi di dovere risolva la situazione, attraverso una lunga lettera a La Nazione:

“La situazione sta ulteriormente degenerando e sta mettendo in serio pericolo la nostra sopportazione e la nostra serenità. A nulla è servito l’intervento costante di vigili, carabinieri, ambulanze e ricoveri. L'uomo continua ad urlare, a rompere bottiglie di vetro in garage e nel porticato condominiale, ospitare in garage i suoi amici tossicodipendenti, dare calci ai portoni minacciando di rompere tutto e ammazzare ad uno ad uno i poliziotti che sistematicamente vengono chiamati senza di fatto poter risolvere nulla. Con un atteggiamento paranoico è convinto che gli siano stati sottratti beni preziosi appartenenti a sua nonna (quadri, collane di perle…). Sabato scorso, ha anche gettato nel porticato del garage dal giardino condominiale un pesante vaso con pianta di asparagina, lasciando cocci e vetri di bottiglie di liquori. Cocci che qualcuno ancora pietosamente pulisce e raccoglie. In silenzio, per paura di ritorsioni. Alcuni giorni dopo ha danneggiato i portoni di ingresso di alcune scale, che continuano a essere difettosi. Ieri sera ha chiamato di sua spontanea volontà i vigili del fuoco per accedere alla casa della madre, chiusa da tempo, facendo ingannevolmente credere che fosse morta perché non rispondeva al telefono. La casa della madre, dopo le opportune verifiche non è stata aperta ed egli è stato redarguito per falso allarme con minaccia di denuncia. Il soggetto ha risposto violentemente con lancio da sassi verso l’appartamento della madre. A tutto questo si aggiungono le pericolose condizioni igienico sanitarie in cui vive e ci fa vivere, con scarico dei suoi escrementi nel lavello del garage, puzzo insopportabile, invasione dell’uscita del garage con le sue paccottiglie racimolate dalla spazzatura. Questa assurda situazione presenta purtroppo delle tristi ed inquietanti analogie con la recente tragedia di Fidene. La famiglia si è resa irreperibile. I profili competenti, anche se armati di buona volontà, non sono ancora riusciti a trovare una soluzione congrua. A nulla sono serviti gli esposti, le lamentele, l’intervento dei vigili urbani e carabinieri. È necessario che anche le autorità competenti conoscano la grave condizione in cui ci troviamo per non concludere con la solita frase: ‘la tragedia si poteva evitare’? I condomini di via Carlo Pisacane”.

Carlo Casini

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