
I fiorentini sono i condomini più litigiosi d’Italia, molte delle discussioni nascono per la convivenza fra turisti e residenti
Firenze, 20 luglio 2025 – Rumori fastidiosi, comportamenti sgraditi, spese comuni, odori troppo pungenti. I fiorentini sono i condomini più litigiosi d’Italia secondo una ricerca del 2023 di Changes Unipol, elaborata da Ipsos. Il 10% dichiara di avere rapporti litigiosi con i vicini, con tanto di dispetti e comportamenti poco civili. E appena un fiorentino su quattro è soddisfatto delle relazioni con loro. A due anni di distanza la situazione non sembra poi molto cambiata, come dimostra anche la vicenda di un paio di giorni fa, quando un 46enne di via delle Campora ha aggredito con una piccola accetta il dirimpettaio a causa dei fumi del camino. Di questo fenomeno ne parliamo con la presidente provinciale di Anaci Firenze, Simona Garofalo.
Perché secondo lei i fiorentini sono tra i condomini più litigiosi d’Italia?
"La città vive una situazione di promiscuità, soprattutto in centro storico. La vita nel condomino è cambiata, e spesso non in meglio".
Si spieghi meglio…
"Essendo una città d’arte, le abitazioni sono ormai miste: in un condominio di cinque appartamenti tre possono essere bed & breakfast e due case in cui abitano residenti. Questo provoca chiaramente delle frizioni, perché i turisti che pernottano possono rientrare a tarda notte, cucinare a qualsiasi ora del giorno, lasciare il portone del palazzo aperto e via dicendo. La convivenza tra chi è di passaggio e chi invece vive stabilmente in centro è sempre più difficile, e i casi di litigi sono in aumento".
Come ci si dovrebbe comportare in questi frangenti?
"Deve essere il proprietario del b&b ha imporre delle regole da rispettare ai proprio ospiti. Sia riguardanti la sicurezza, sia il rispetto per gli altri inquilini del palazzo. Molto spesso però queste regole non vengono tenute in considerazione, e si arriva allo scontro".
Quanti di questi casi finiscono in un’aula di tribunale?
"Molti, ancora oggi. Prima di ci affida all’amministratore di condominio, che è il primo ’paciere’ orale, poi si passa a un mediatore e infine si percorrono le vie legali"
Cosa fa da detonatore nei litigi tra vicini?
"Odori, rumori, la presenza di animali e soprattutto il caldo. In estate ci sono le finestre aperte e tutto è amplificato. La mancanza di tolleranza fa il resto: dando vita a contesti dove le liti si ripetono e il rancore si accumula, finché una delle parti non ’esplode’ con gesti estremi".
Quali sono gli episodi che l’hanno più segnata nel corso della sua carriera?
"In un palazzo vivevano delle ragazze che, mi si passi il termine, erano spesso in dolce compagnia. E dal loro appartamento si diffondevano rumori molesti molto forti. Di fianco viveva una famiglia con dei figli, che chiaramente veniva ripetutamente disturbata, soprattutto durante la notte. Un inquilino, invece, aveva l’abitudine di stendere i lenzuoli ad asciugare fuori dal suo balcone, oscurando di conseguenza la luce del sole al condomino del piano inferiore: Che a sua volta, con un nebulizzatore ci spruzzava sopra acqua e candeggina".
Esiste un manuale del buon vicino?
"Non ci sono ricette magiche. Dopo il Covid e con l’aumento del caldo le liti sono diventate sempre più frequenti. Gli inquilini in primis non dovrebbero dare per scontato che il vicino sappia che sta causando dei problemi. Quindi ci deve essere dialogo e successivamente, in caso di esito negativo, un confronto con l’amministratore di condominio. Come soluzione finale, se la situazione non dovesse migliorare, allora ci si deve rivolgere alle forze dell’ordine. Ma mai arrivare a gesti estremi, o pensare di farsi giustizia da soli".
Quello dell’amministratore di condominio non deve essere un lavoro facile…
"Non lo è. La nostra preparazione è fatta di corsi specifici di aggiornamenti, perché serva molta competenza e professionalità per tutti gli aspetti, compresi quelli umani".
P.M.