Forteto, le condanne; Rossi: "Grazie alla magistratura". Azienda commissariata?

Diciassette anni per Fiesoli. Pene più lievi per altre sedici persone IL PROFETA CONDANNATO A 17 ANNI / LA DIFESA DI FIESOLI: "ACCUSE INFONDATE, I RAGAZZI NON DICONO LA VERITA'

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Firenze, 17 giugno 2015 - Si chiude dunque con le condanne nel processo di primo grado almeno un capitolo della vicenda Forteto, la cooperativa in cui furono commessi abusi sessuali nei confronti di giovani in difficoltà che li venivano ospitati. Roberto Fiesoli, il "profeta", è stato condannato a 17 anni e mezzo. Condannati altri 16 imputati su 23. E adesso arrivano le reazioni del mondo politico. 

IL PRESIDENTE ROSSI - «Una sentenza che segna un passaggio importante nella lunga e travagliata vicenda del Forteto, facendo luce sulle responsabilità che da tempo aspettavano di essere chiarite. Un grazie sentito alla magistratura che ha evidenziato un crimine grave a danno di persone deboli e prive di strumenti di difesa». Così il governatore toscano Enrico Rossi in merito alla sentenza al processo sul Forteto. Per il presidente della Regione la sentenza «conferma quanto sia stata opportuna e anzi doverosa la scelta della Regione Toscana di costituirsi tempestivamente parte civile, proprio per dare un sostegno alle vittime e chiedendo il risarcimento del danno all'immagine subìto a causa dei danni ipotizzati. Certo tutto questo non può cancellare l'amarezza per una vicenda così dolorosa, causa di sofferenza per tante persone».

NARDELLA: "GIUSTIZIA E' FATTA" - «Con questa sentenza - ha anche detto Nardella - ritengo che sia stata fatta giustizia: la Città metropolitana si sente soddisfatta. Tuttavia c'è poco da esultare perché la sentenza e il processo mettono a nudo una storia drammatica e ci fanno comprendere quanto può essere abominevole l'azione dell'uomo che usa i bei valori come la solidarietà, sfruttando la fiducia dei cittadini e delle istituzioni». «Il primo pensiero va alle vittime e alle loro famiglie - ha continuato il sindaco -. Voglio ringraziare l'avvocatura della Città metropolitana per il lavoro encomiabile che ha fatto: si è costituita parte civile chiedendo un milione di danni, che faremo rivalere nella sede civile».

BAMBAGIONI: "COMMISSARIARE AZIENDA" - «Ho accolto con grande soddisfazione la sentenza sul caso Forteto. Si tratta di una condanna che rende giustizia alle vittime e riconosce il lavoro fatto dalla commissione». Lo afferma il consigliere regionale Pd Paolo Bambagioni, che nella precedente legislatura ha partecipato alla commissione regionale d'inchiesta sull'affidamento dei minori e sul Forteto. «Si tratta di un risultato importante - aggiunge in una nota - raggiunto anche grazie al grande impegno della Commissione, che ha seguito il caso Forteto da vicino: un lavoro che è stato molto impegnativo, anche emotivamente. La commissione regionale ha svolto un esercizio nobile di politica: anche se la vicenda era molto delicata, la politica ha saputo prendere le distanze, fare auto esame e andare in fondo alla questione. A questo punto bisogna muoversi nell'unica direzione possibile, ovvero tutelando il futuro del Forteto come azienda. L'obiettivo da perseguire credo che sia quello del commissariamento, in modo da slegare l'azienda dalla vicenda della comunità e dai risvolti giudiziari, riscoprendo il vero spirito cooperativo che è andato perso nel tempo e tutelando le persone che ci lavorano».

LEGACOOP E CONFCOOPERATIVE: "COOP E' SCISSA DA COMUNITA' - «Si chiude un doloroso capitolo per la storia del Forteto. Oggi come ieri riteniamo importante scindere le gravi vicende che hanno riguardato la comunità rispetto all'attività della cooperativa e dei suoi lavoratori, a cui abbiamo sempre manifestato la nostra vicinanza» e «non comprendiamo il coinvolgimento della cooperativa, che oltre ad essere entità giuridicamente distinta dalla comunità, ha anche superato l'esame di due revisioni straordinarie da parte del Ministero dello Sviluppo economico». Così Roberto Negrini, presidente di Legacoop Toscana, e Claudia Fiaschi, presidente di Confcooperative Toscana, commentando la sentenza al processo sul Forteto. «Continueremo - si legge ancora nel testo - a sostenere il percorso già intrapreso due anni fa da tutti i soci lavoratori e conferitori, compresi quelli appartenenti all'associazione delle vittime, che preso atto della gravità delle accuse rivolte ai vertici della comunità, hanno rinnovato il cda della cooperativa fino alla nomina pochi giorni fa di un nuovo presidente, Ferdinando Palanti che aveva già riscosso il voto unanime al suo ingresso nel cda».

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