Nardella, "le casse del Comune possono reggere altri 5-6 mesi"

Gli enti locali sull'orlo della bancarotta. Il sindaco rilancia anche l'appello di Borrelli: "Stringete i denti"

Firenze, 3 aprile 2020 - I Comuni sono ormai «in totale emergenza. È necessario un piano da cinque miliardi di euro per evitare il default delle nostre città. Sulla spesa corrente, nonostante l'anticipo che abbiamo ricevuto dal Governo a valere sul Fondo di solidarietà comunale, il nostro Comune potrà reggere non più di cinque-sei mesi».

Lo ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, facendo il punto sull'emergenza economica relativa al Coronavirus. Il tutto, ha aggiunto, «considerando gli stipendi da pagare, il cui valore medio è 1.400 euro per 4mila dipendenti, e i contratti vincolanti di gestione di servizi essenziali come rifiuti e utenze».

«So che oggi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il presidente di Anci Antonio Decaro si sentiranno per la questione della manovra di aprile - ha detto ancora il sindaco -. Se non ci saranno le risorse necessarie ad andare avanti nei prossimi mesi i Comuni saranno costretti a interrompere servizi essenziali come la raccolta dei rifiuti e l'illuminazione pubblica».

STARE IN CASA - «Condivido l'appello di Borrelli, è indispensabile stringere i denti per queste ultime settimane per non vanificare i sacrifici fatti. Troppa gente usa la spesa come una scusa per uscire». Così Nardella, commentando le dichiarazioni del capo della Protezione civile Angelo Borrelli sul prolungarsi del periodo in cui sarà necessario rimanere a casa per evitare il contagio da Coronavirus.

«La sensazione - ha spiegato - è che negli ultimi giorni» l'ottimismo «sull'involuzione dell'epidemia, legittimamente espresso da esperti e autorità istituzionali, abbia tuttavia innescato un allentamento psicologico» sul seguire le regole imposte dal Governo. «Non si sono mai visti - ha aggiunto - così tanti tabagisti o cinofili in questi giorni di restrizioni. Oggi mi preoccupano soprattutto le prossime festività della Pasquetta e del weekend del 25 aprile che possono diventare l'ennesimo pretesto per uscire. Mai come questa volta il detto 'Pasqua con chi vuoi' non vale».

Nardella ha voluto anche «ringraziare tutti i parroci di Firenze che sono andati incontro alle richieste di tanti fedeli, impossibilitati ad andare alle funzioni religiose, per il modo con cui si sono organizzati mantenendo, grazie ai social media, canali di comunicazione». «Da sindaco - ha concluso - mi sento di dire che anche la preghiera di tutti i tipi i fedeli, qualunque sia la confessione, è un aspetto importante per vivere un momento così drammatico».

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