In Italia non esistono esempi di pedaggio selettivo. Lo sottolinea la Cna Fita Toscana, dopo che martedì il consiglio regionale ha affrontato, con un’interrogazione alla quale ha risposto il presidente della Regione Eugenio Giani, anche il tema del pedaggio ai mezzi pesanti sulla Fi-Pi-Li in relazione alla costituzione della società Toscana Strade. "Nei giorni scorsi - sottolinea in una nota Michele Santoni, presidente di Cna Fita Toscana - abbiamo incontrato tutti i capigruppo in consiglio regionale, visto che saranno proprio i consiglieri regionali ad esprimersi in relazione alla nascita della società Toscana Strade, che dovrebbe sostenersi proprio con i pedaggi pagati dai soli mezzi pesanti sulla Fi-Pi-Li. Secondo Giani per adeguare la Fi-Pi-Li sarebbero necessari 20-30 milioni l’anno e di questi 15-20 deriverebbero dal pagamento del pedaggio selettivo per i soli mezzi pesanti". Cna Fita ricorda che Giani "ha preso ad esempio due arterie molto importanti per il nord Italia, la Pedemontana Lombarda e la Pedemontana Veneta, dicendo di voler percorrere lo stesso iter anche in Toscana con la Fi-Pi-Li. Il dubbio dell’associazione è legato al fatto che le due esperienze non sono paragonabili. Prima di tutto perché i due esempi non hanno seguito lo stesso percorso della Fi-Pi-Li" e "in secondo luogo, al contrario di quanto detto da Giani, il pagamento nelle due pedemontane è esteso a tutti i mezzi indistintamente, e non solo ai Tir. Non sono assolutamente esempi di pedaggiamento selettivo, di cui non c’è precedente nel nostro paese".