Clet disegna i cartelli stradali francesi

La missione socialmente utile: via libera dal sindaco di Evry / MOSTRA, CLET ABRAHAM INSEGNA EDUCAZIONE STRADALE ATTRAVERSO LE OPERE / CLET, IL CONTROVERSO ARTISTA DEI CARTELLI STRADALI: ALCUNI LO MULTANO, ALTRI LO INVITANO / PARIGI CHIAMA CLET IN CATTEDRA. IDEA "LA NAZIONE": E SE LO INVITASSIMO A LIVORNO? / I CARTELLI STRADALI DI CLET VANNO ALL'ASTA SU EBAY / NUOVA MULTA PER CLET: L'ARTISTA LO ANNUNCIA SU FACEBOOK

Uno dei cartelli stradali rivisitati da Clet

Uno dei cartelli stradali rivisitati da Clet

Firenze, 13 febbraio 2014 - «Il apporte de la poésie au code de la route» sventolano i quotidiani francesi. Da ribelle della segnaletica stradale, da lui trasformata in mezzo di comunicazione artistica dissacrante, ad insegnante ‘autorizzato’ di educazione stradale. E’ lo strano caso di Clet, l’artista-ribelle, che da anni vive e lavora a Firenze,  conosciuto per le sue opere d’arte a sorpresa in luoghi pubblici, che con una punta d’orgoglio annuncia tramite la sua pagina Facebook:  «Evry mi ha invitato a lavorare ufficialmente sulla segnaletica della città».

Per la prima volta in Francia, Clet è stato chiamato per personalizzare i cartelli stradali col consenso del sindaco: quattro giorni di lavoro. «Con la sua arte abbellisce la segnaletica senza stravolgerne il senso, con lui il metallo si anima di vita» scrivono i giornali francesi. «Questo lavoro - spiega l’artista-ribelle - per me è una forma di riconoscimento, ho sempre sostenuto che la mia arte potesse essere socialmente utile. Sono contento che questa prima ufficializzazione, dopo quella di Dicomano, sia arrivata da Evry ma credo che Firenze debba svegliarsi, è molto indietro», dice l’artista che ha ‘lavorato’ anche in Bretagna, Parigi, Lione e Firenze. Clet con le sue opere d’arte-blitz da anni si batte per desacralizzare le regole spingendo a riflettere su quanto l’eccessiva produzione di divieti porti ad avere l’effetto contrario: quello di deresponsabilizzare i cittadini. «La società va avanti e le regole per poter essere rispettate devono adattarsi». E sui social network è subito una valanga di applausi: “Génial”. “J’adore”. “Number one”.

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