Cinghiali in città Un problema sempre più serio

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Cosimo

Ceccuti

Il problema dell’"assedio" dei cinghiali alla nostra Firenze non è da sottovalutare, diviene sempre più serio: in questa stagione gli ungulati si fanno ancor più minacciosi per la tutela dei piccoli, per la difficoltà a reperire acqua e cibo, causa la persistente siccità, sì da avvicinarsi a terreni coltivati e non solo. Sulla collina di Pian dei Giullari, poco sopra il Piazzale Michelangelo, per esempio, già in passato è capitato di scorgere di notte famiglie di animali superare le reti di recinsione. Adesso accade in pieno giorno, allorché si spingono fino alla strada e ai prati adiacenti, raggiungendo giardini, parcheggi, abitazioni, scavando perfino e riportando in luce le tubature delle fosse biologiche, attratti dall’umidità. L’altro ieri, alle sette del pomeriggio, superato il cancello per recarmi alla mia abitazione, ho visto una famiglia come al solito numerosa (il maschio di grandi dimensioni, due femmine e una ventina di piccoli) serenamente impegnati a rufolare intorno alla strada campestre che porta alla vicina colonica. Mi sono chiesto quale fosse il comportamento da tenere, dopo aver fatto una irrinunciabile foto a distanza: c’è chi dice si debba fare rumore (il clacson?) per allontanarli, e chi ritiene più saggio tenere comportamento opposto, il più rassicurante per gli animali che – impauriti – possono diventare pericolosi. Quale la regola basilare che tutti dovremmo conoscere? Mi sono attenuto alla seconda soluzione seguendo l’insegnamento del Manzoni nei Promessi Sposi ("Avanti, Pedro con giudizio") e debbo dire di aver provocato, procedendo in auto a passo d’uomo, solo un minimo spostamento e qualche grugnito di fastidio. Le cronache ci informano quasi ogni giorno sull’aumento delle aggressioni e degli incidenti, talora mortali. Occorre tornare a circoscrivere la presenza dei cinghiali al loro habitat; ne va ridotta la presenza nei centri e nei dintorni delle città, dove rappresentano un crescente pericolo (la Toscana è in prima linea per numero di incidenti) e nelle campagne coltivate, dove recano danni per milioni di euro. Dobbiamo tutti insieme, animalisti e non, con l’impegno della Regione e degli organi responsabili, portare avanti un percorso condiviso tale da consentire un equilibrio ambientale sostenibile.

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