Ciak Calcio storico, quattro colori. Ma una sola anima fiorentina

In prima visione il film dell’irlandese Donal Moloney da cui traspare il pathos e l’epica dei calcianti

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Uno sport per uomini veri, una tradizione che da sempre identifica il carattere dei fiorentini, la loro passione, la voglia di vincere e di non accettare mai la sconfitta. Nemmeno di fronte all’esercito di Carlo V. "Troppo piccolo per essere una guerra, ma troppo crudele per essere un gioco". È racchiuso tutto in questa frase il senso del nuovo film sul calcio storico "Quattro Colori" del fotografo irlandese Donal Moloney, in prima visione italiana il 23 giugno all’Arena di Marte, nel corso di un evento organizzato dalla fondazione Stensen e Valmyn. Una pellicola originale, che non segue soltanto le azioni sul sabbione di Santa Croce, ma si concentra soprattutto sull’intimità e sull’identità di quattro calcianti, uno per ciascun colore, seguendoli passo passo nella loro vita quotidiana. Attraverso dialoghi con le loro famiglie, mogli, fidanzate,madri, figlie, che tremano insieme ogni volta che si avvicina il torneo, per l’emozione della partita ma anche per la paura che si possa uscire dal campo con gravi infortuni. Un documentario in cui traspare quello che scorre dentro l’anima dei calcianti, come si preparano alle partite, cosa significa per loro disputare il torneo, il valore che ricopre e l’orgoglio di appartenere a questa tradizione. I quattro calcianti sono Emanuele Nannucci dei Verdi, Raffaele D’Eligio dei Bianchi, Luigi Ferraro degli Azzurri e Marco Casamassima dei Rossi. Nel documentario, realizzato grazie al contributo di Gianni Vannucchi che ha organizzato le riprese, danno il loro contributo anche lo storico Luciano Artusi, l’ex calciante dei Verdi Gianluca Lapi e l’attuale presidente del torneo Michele Pierguidi. "È stato il documentario più difficile che abbia mai realizzato, ma è stato anche quello che mi ha dato più soddisfazioni – ha sottolineato il regista Donal Moloney – Il film porterà lo spettatore nei cuori e nelle menti di coloro che partecipano al calcio storico e dimostrano il loro amore per Firenze. In un mondo dove imperversa la globalizzazione Quattro Colori sposta il quadro generale al microscopio di uomini, persone e quartieri, ognuno dei quali è affiatato e disposto a lottare per la propria vita".

Christian Campigli

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