Chiarot: "Lascio il Maggio, sono cambiate le cose"

Il sovrintendente del Maggio musicale Fiorentino non accetterà proposte di rinnovo dell'incarico e lascerà scadere il suo mandato il 28 luglio

Cristiano Chiarot

Cristiano Chiarot

Firenze, 16 luglio 2019 - Il sovrintendente del Maggio musicale Fiorentino non accetterà proposte di rinnovo dell'incarico e «lascerà scadere» il suo mandato il 28 luglio dopo che il sindaco Dario Nardella ha scelto di lasciare la presidenza della Fondazione del Maggio a Salvo Nastasi. Lo ha spiegato lo stesso Chiarot incontrando oggi la stampa e spiegando che nei giorni scorsi ha inviato una lettera a Nardella per annunciare la sua intenzione.

«Vado via sereno - ha detto incontrando la stampa -, non mi sarebbe dispiaciuto rimanere ancora ma sono cambiate le cose. Fa piacere anche a me che Salvo Nastasi venga a Firenze, ed è giusto che lui scelga il suo sovrintendente. Io ero il sovrintendete scelto da Nardella. Sicuramente non andrò in pensione». Per questo Chiarot si è detto «imbarazzato» per il comunicato in cui ieri Palazzo Vecchio ha annunciato di non poterlo confermare perché a dicembre raggiungerà l'età per la pensione. «Se mi chiama un altro teatro non mi precludo di andarci. Ho chiesto un parere a uno studio legale che dice che potevo restare sovrintendente». 

«Ieri - ha proseguito Chiarot - è venuto» l'assessore comunale alla cultura Tommaso Sacchi «a chiedere la mia disponibilità a accettare il rinnovo dell'incarico, sono stati gentili nei miei confronti e riconoscenti, io detto di esserne grato ma che preferisco, anche se non molto volentieri, rinunciare». «Non vado via sbattendo la porta ma in punta di piedi», ma «dopo il comunicato di ieri ho deciso di non rimanere più fino a dicembre» ma solo fino al 28 luglio. «Sono rimasto stupito che il sindaco abbia chiesto un parere a Cutaia, io sarei rimasto fino a dicembre per concludere una serie di iter e avviare la fase concorsuale che è importante per chi lavora qui da tanto tempo». «Mi ha amareggiato molto perché io sono già fuori dai giochi, mi ha squilibrato e credo che la verità vada sempre detta. Del resto - ha concluso - avevo detto al sindaco che c'era un modo per essere riconfermato». 

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