Chianti patrimonio dell’umanità: ci siamo

La Regione Toscana sta lavorando per far ottenere alla famosa zona il riconoscimento che merita, inserendola nella Heritage list

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di Ilaria Biancalani

La Regione Toscana sostiene il Chianti Classico nel percorso di candidatura del Paesaggio a Patrimonio dell’Umanità. E’ stato approvato dalla giunta regionale, lo schema di Protocollo d’intesa fra la Regione, i sette Comuni del Chianti classico (Barberino Tavarnelle, Castellina, Castelnuovo Berardenga, Gaiole, Greve, Radda, San Casciano Val di Pesa), il Consorzio Vino Chianti Classico e la Fondazione per la Tutela del Territorio Chianti Classico, che predisporrà la candidatura al titolo ufficiale di quella che è già considerata un’icona del paesaggio culturale italiano. E se i firmatari, coordinandosi, si impegneranno a portare a buon fine il percorso, la Regione e la Fondazione, si occuperanno di gestire i rapporti con il Ministero della Cultura e la Commissione nazionale Italiana Unesco. "E’ un passaggio atteso e dovuto – commenta il presidente Eugenio Giani –. Il paesaggio del Chianti classico, una delle immagini più famose della Toscana, merita di entrare nella World heritage list.

Continueremo a lavorare con impegno, per promuovere, valorizzare e tutelare l’armonia del luogo e il suo motore economico. Il Chianti classico rappresenta di per sé un valore culturale della nostra regione e del nostro Paese, e con l’iscrizione al Patrimonio Unesco, potrà esaltare a pieno titolo il suo ruolo. Iniziamo un processo - conclude Giani - che conterà sulla capacità di questo territorio di fare rete e sulla sua storica vocazione a produrre crescita e sviluppo, attraverso la collaborazione, l’unione di risorse e una visione aperta e condivisa del futuro". La firma del Protocollo d’Intesa, a sostegno della candidatura del Paesaggio culturale del Chianti Classico nel patrimonio Unesco, rappresenta un momento fortemente atteso per la Fondazione per la Tutela del Territorio del Chianti Classico che, nonostante i limiti dettati dalla pandemia nell’ultimo anno, ha intensificato i lavori sotto la direzione scientifica della Prof.ssa Arch. Paola Falini e grazie alla partecipazione dei Comuni di riferimento. "La delibera assunta dalla Regione Toscana - dichiara la Presidente della Fondazione, Tessa Capponi - costituisce un segnale di forte riconoscimento che conferma la nostra determinazione a lavorare nella direzione intrapresa, sostenuti dai rappresentanti delle massime Istituzioni territoriali.

Porteremo dunque avanti un progetto corale, nella convinzione che tutti gli attori pubblici e privati di questo territorio unico, possano offrire contributi indispensabili". In Toscana sono sette - 55 in Italia - i siti inseriti nell’Unesco: Firenze, Pisa, San Gimignano, Siena, Pienza, Valdorcia, ville e giardini medicei. Quella di "Sito patrimonio dell’umanità" è la denominazione ufficiale secondo la Convenzione adottata il 16 novembre 1972, il cui scopo è quello di identificare aree e luoghi che rappresentino delle peculiarità di particolare rilevanza da un punto di vista culturale, artistico, archeologico, ambientale o paesaggistico.

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