C’era una volta un rione a Firenze In un libro ricordi in bianco e nero

Fabrizio Borghini è l’autore di un piccolo caso letterario . Ricordi di gioventù anche di vip . Da Carlo Conti, Masini e Vallesi

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"C’era una volta un rione a Firenze" è il libro edito da Masso delle Fate e curato da Fabrizio Borghini, giornalista e scrittore,studioso di cinema, di arte, e di storia di Firenze con la prefazione di Cosimo Ceccuti, uscito e andato esaurito in pochissimi giorni. Un vero caso editoriale tanto che la prima ristampa è quasi introvabile sia nelle edicole che nelle librerie.

Un libro corposo di 384 pagine e racconta, attraverso oltre cento testimonianze di fiorentini della più diversa estrazione sociale e culturale, l’infanzia e l’adolescenza della generazione del Secondo dopoguerra fino all’unico vero spatiacque temporale di Firenze: l’alluvione del novembre 1966 vissuta nei rioni della città. Dal centro storico fino alle periferie di allora, tra le pagine, arricchito da 400 fotografie tutte nel bianco e nero e dell’epoca, Borghini ha avuto l’intuito di far rievocare giochi, personaggi, sagre, in una Firenze che ci accorgiamo, di pagina in pagina, essere lontanissima parente della città che è oggi. Su tutto, comunque, resta quel filo rosso che accomunava i bambini che vivevano in zone della città molto distanti fra loro, ma era rappresentato dal Circo Gratta che si spostava in continuazione montando il suo modesto tendone all’Isolotto e a Porta Romana, in via Pietrapiana e allo Statuto, a Bellariva e a San Jacopino.

Fra i tanti autori degli amarcord, nomi come Carlo Conti che ricorda il suo Poggetto degli anni Sessanta, Marco Masini che ha lasciato il cuore al Ponte Rosso, Daniela Morozzi romanticamente ancora innamorata delle Cure, Sergio Bini che rivela di essere diventato Bustric assistendo alle esibizioni in piazza Tasso di Evaristo Caroli , cioè il Gratta, ma anche Paolo Vallesi che ha nostalgia dei prati verdi di Novoli prima della cementificazione.. Sfogliare pagine per formare un mosaico non a caso in bianco e nero – come era quel mondo non solo in foto, ma in tv, cinema e giornali – che tessera dopo tessera ricostruisce l’identità popolare di una città. Da avere.

Titti GF

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