Cementificio di Testi: "Non solo licenziamenti Danni pure all’ambiente"

Continua il presidio giorno e notte dei lavoratori del cementificio di Testi, contro la chiusura dello stabilimento e per la difesa del loro posto di lavoro. A manifestare solidarietà è il mondo politico. Tommaso Cecchi, segretario Pd, sottolinea come "non possiamo permetterci che la situazione dello stabilimento passi in secondo piano" e che "ci sono oltre cento posti di lavoro a rischio, contando anche l’indotto". Evidenzia anche come "la chiusura dello stabilimento ora proprietà della Buzzi Unicem, comporterebbe il totale abbandono dell’impianto, che inevitabilmente sarebbe poi soggetto al degrado. E sarebbe un vero rischio ambientale da scongiurare, oltre alla perdita in termini di posti di lavoro". Paolo Gandola, consigliere metropolitano Forza Italia, si chiede invece come mai "dopo giorni e la piena disponibilità della città metropolitana di Firenze non è stato ancora richiesto dalle parti e dai sindacati l’attivazione del tavolo sulle crisi aziendali in Metrocittà". La crisi "si trascina oramai da troppi mesi e questa situazione di stallo non può più proseguire".

An.Set.

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