Scuola, stop ai cellulari in classe: "Sono elemento di distrazione"

"Nulla di nuovo sotto il sole. Da anni i cellulari sono vietati a scuola", ribattono i presidi fiorentini. Il vero problema? "L'abuso". C'è chi propone gite di due giorni senza smartphone

Telefonini e smartphone a scuola

Telefonini e smartphone a scuola

Firenze, 20 dicembre 2022 - Stop ai cellulari in classe, dice il Ministro Valditara. “Dov’è la novità?”, ribattono i dirigenti scolastici fiorentini. “Da anni gli apparecchi devono stare spenti”, aggiungono. 

È stata diffusa oggi alle scuole la circolare, firmata dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, contenente le indicazioni sull’utilizzo dei telefoni cellulari e di analoghi dispositivi elettronici nelle classi.

È confermato il divieto di utilizzare il cellulare durante le lezioni, trattandosi di un elemento di distrazione propria e altrui e di una mancanza di rispetto verso i docenti, come già stabilito dallo Statuto delle studentesse e degli studenti del 1998 e da una circolare ministeriale del 2007.

“L’interesse delle studentesse e degli studenti, che noi dobbiamo tutelare, è stare in classe per imparare - dice il Ministro Giuseppe Valditara -. Distrarsi con i cellulari non permette di seguire le lezioni in modo proficuo ed è inoltre una mancanza di rispetto verso la figura del docente, a cui è prioritario restituire autorevolezza. L’interesse comune che intendo perseguire è quello per una scuola seria, che rimetta al centro l’apprendimento e l’impegno. Una recente indagine conoscitiva del Senato ha anche evidenziato gli effetti dannosi che l’uso senza criterio dei dispositivi elettronici può avere su concentrazione, memoria, spirito critico dei ragazzi. La scuola deve essere il luogo dove i talenti e la creatività dei giovani si esaltano, non vengono mortificati con un abuso reiterato dei telefonini. Con la circolare, non introduciamo sanzioni disciplinari: ci richiamiamo al senso di responsabilità”. L’utilizzo dei cellulari e di altri dispositivi elettronici può essere ovviamente consentito, su autorizzazione del docente, e in conformità con i regolamenti di istituto, per finalità didattiche, inclusive e formative, anche nell’ambito degli obiettivi del Piano nazionale scuola digitale e della “cittadinanza digitale”.

Nelle scuole fiorentine, il divieto riguardo ai cellulari dovrebbe fare un po’ parte del dna degli studenti. Da anni, in tutti i regolamenti d’istituto, è rimarcatol'obbligo di spengere gli apparecchi. Ma spesso la tentazione è forte. E puntualmente qualcuno viene pizzicato mentre chatta con l’amico durante le lezioni, fa video ai docenti o selfie durante una spiegazione. Spesso le immagini ed i video realizzati di nascosto vengono riversati nelle chat di classe oppure veicolati come Stories. Come dire: fin troppo facile beccare i furbetti con le mani nella marmellata. “Il ministro non dice niente di nuovo. I cellulari sono vietati in tutte le scuole italiane - le parole di Ludovico Arte, preside dell’Itt Marco Polo -. C’è chi ne consente l’uso per motivi didattici, ma la linea comune è che a lezione non deve essere utilizzato. Ci sono scuole più rigide, che fanno scattare subito rapporti o sospensioni nei confronti degli indisciplinati, ed altre che cercano di governare più pacificamente il fenomeno. C’è anche chi sequestra l’apparecchio, ma su questo io non sono d’accordo. Comunque, il tema non è l’uso in sé, quanto quello della dipendenza. Dovremmo cominciare a sperimentare l’idea dello stare insieme senza telefono. Un’idea? Due giorni in gita lasciando lo smartphone a casa”.

“Nella mia scuola - afferma una docente dell’Itis Meucci - ci sono studenti che proprio non ci sentono. Speriamo che con questa circolare cambi qualcosa… Il cellulare è diventato parte integrante del loro corpo. Non riescono a farne a meno. Evidentemente anche i loro genitori, visto che capita che messaggino i figli quando sanno che sono a scuola”. È proprio “la dilagante dipendenza” dallo strumento che preoccupa professori e dirigenti. 

“Lo smartphone - osserva Maria Francesca Cellai, dirigente dell’alberghiero Buontalenti, - potrebbe essere utilizzato per qualche attività in classe. Il problema però è che i ragazzi lo usano senza regole e senza alcun rispetto. Anzi, spesso, è proprio a causa dell'utilizzo di questi dispositivi che accadono episodi di cyberbullismo. Visto che gli studenti non sanno usarlo in modo intelligente, giusto vietare l’utilizzo a lezione”.

 

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