Claudio
Miceli
La “cedolare secca” è un regime facoltativo che consiste nel pagamento di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle relative addizionali ed è possibile revocarla. Possono optare per il regime della cedolare secca le persone fisiche titolari del diritto di proprietà o del diritto reale di godimento (per esempio, usufrutto), che non locano l’immobile nell’esercizio di attività di impresa o di arti e professioni. Per i contratti sotto cedolare secca non andranno pagate l’imposta di registro e l’imposta di bollo, ordinariamente dovute per registrazioni, risoluzioni e proroghe. La cedolare secca non sostituisce l’imposta di registro per la cessione del contratto di locazione. Per i contratti di durata pluriennale, qualora, per le annualità successive alla prima, il locatore decida di revocare l’opzione, lo stesso è tenuto al pagamento dell’imposta di registro limitatamente alla frazione del canone a lui imputabile in base alla sua quota di possesso dell’immobile. La revoca deve essere esercitata entro il termine previsto per il pagamento dell’imposta di registro relativa all’annualità di riferimento: cioè entro 30 giorni dalla scadenza dell’annualità precedente, utilizzando il modello Registrazione locazioni immobili (RLI). Il modello va presentato in modalità telematica, direttamente o tramite un intermediario abilitato. La presentazione telematica del modello può essere effettuata anche presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate da parte dei soggetti non obbligati alla registrazione telematica dei contratti di locazione. Il modello RLI, le istruzioni per la sua compilazione e il relativo software sono disponibili su sito delle Entrate. Nel modello chi intende revocare la cedolare secca deve compilare il campo “dichiarazione dei locatori” Esso va compilato in tutti i casi in cui venga esercitata o revocata l’opzione per la cedolare secca. Per ogni locatore che ha espresso l’opzione per la cedolare secca, o la sua revoca, indicare il codice fiscale e firmare.
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