"Ceccherini, ambasciatore della Toscana"

Informazione di qualità e nuove generazioni: il Pegaso d’oro della regione al presidente dell’Osservatorio Permanente Giovani Editori

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"Andrea Ceccherini è un vero ambasciatore della Toscana, con capacità di relazioni internazionali e di coinvolgimento di editori, direttori e giornalisti autorevoli. Un Paese vive il proprio senso di civiltà attraverso la capacità di saper scegliere e valutare un’informazione di qualita". Il Pegaso d’oro, massima onorificenza della Regione Toscana, è stato consegnato ieri nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati dal presidente Eugenio Giani, presenti autorità, editori ed amici, a un emozionato Andrea Ceccherini, presidente e fondatore dell’Osservatorio Permanente Giovani Editori. E Giani ha tenuto a sottolineare nella motivazione come Ceccherini con la sua opera abbia contribuito a "sviluppare nei giovani lo spirito critico, che oggi conta ancora di più nell’era segnata dal diffondersi dell’intelligenza artificiale. E’ un ambasciatore straordinario della Toscana perché ha capacità di relazione e di comunicazione, sempre portata avanti sulla base di valori etici e di impegno nei confronti delle giovani generazioni: capacità, genio ed impegno che ben rappresentano la nostra regione".

Giani ha ripercorso gli anni in cui Ceccherini, allora poco più che ventenne, dette vita prima nel 1995 a Progetto Città e poi, nel 2000, all’Osservatorio Giovani Editori con Andrea Riffeser Monti – presidente della Fieg e di Editoriale Nazionale (Il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno) presente alla cerimonia – e Cesare Romiti e, in seguito, al progetto Quotidiano in classe.

"Voglio idealmente dedicare questo riconoscimento ai giovani italiani – ha affermato Andrea Ceccherini ringraziando il presidente Giani – nella consapevolezza che la loro generazione sarà la prima dal dopoguerra che riceverà meno di quella che l’ha preceduta. Anche per questo noi dell’Osservatorio lavoriamo con loro, per aiutarli a sviluppare quella coscienza critica che rende l’uomo libero. E lo facciamo, mostrando ai ragazzi, in classe, come tre diversi media possano raccontare diversamente la stessa notizia, allenandoli così a capire i diversi punti di vista e a maturare un’opinione propria sui fatti. Una coscienza critica che abbiamo voluto allenare in questi ventun’anni. Per proteggere la centralità dell’uomo, la dignità della persona, la strada da seguire è sviluppare sempre più la coscienza critica degli individui, poichè essa sarà la garanzia che l’uomo resterà al centro e che la tecnologia sarà al suo servizio. E non il contrario".

Cristina Privitera

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