Ora l’ufficialità è anche ‘nero su bianco’. I sindacati hanno ricevuto la lettera della dirigenza della maison di moda che conferma la procedura di trasferimento a Milano, dal prossimo settembre, per i 170 addetti dello stabilimento Roberto Cavalli di Sesto che sarà chiuso. Domani alle 14,30 è fissato un incontro tra rappresentanze sindacali e azienda nella sede di Confindustria, ma le posizioni restano opposte e i sindacati annunciano battaglia. "Nell’era digitale e del Covid-19 – spiegano i segretari di Femca Cisl e Filctem Cgil Firenze, Mirko Zacchei e Luca Barbetti – la nuova Cavalli è l’unica azienda nel Paese che pensa sia strategico trasferire 170 famiglie da Firenze a Milano perché lì c’è la gestione dei servizi digitali. Crediamo, pur non essendo imprenditori, che tutte le aziende stiano dicendo l’opposto: proprio grazie al digitale e per le esigenze imposte da questa particolare situazione si sta valorizzando l’importanza del lavoro a distanza".
C’è però un’altra questione che i sindacati non hanno digerito, cioè che i responsabili aziendali della Cavalli abbiano anticipato alla stampa parti di un piano industriale che penalizza fortemente Firenze e che ancora non hanno illustrato né ai rappresentanti dei lavoratori né al tavolo in Regione: "È un atteggiamento molto grave – commentano Zacchei e Barbetti – che dimostra assoluta insensibilità umana e mancanza di rispetto istituzionale".
S.N.